Il leader Labour, Daniel Andrews, favorevole a introdurre controlli nello Stato di Victoria. Nel mirino anche i giudici. Chi impone i limiti dovrebbe essere a sua volta soggetto agli stessi, è la posizione di Andrews, che vuole assicurarsi che tutti siano "nel pieno controllo delle loro facoltà mentre legiferano"
"Il nostro Parlamento non è un pub". Con questa presa di posizione il leader laburista Daniel Andrews ha chiesto che nello Stato di Victoria, in Australia, siano introdotti alcol test in Parlamento e nei tribunali per garantire che politici e giudici non siano ubriachi. Chi impone i limiti dovrebbe essere a sua volta soggetto agli stessi, è la posizione di Andrews, il quale vuole assicurarsi che tutti siano "nel pieno controllo delle loro facoltà mentre legiferano".
Secondo il numero uno del Partito laburista, i politici spesso rimangono in Parlamento per la cena e a volte si trattengono fino a tarda notte così, complice qualche bicchiere di troppo, meglio accertarsi che non sia "compromessa" la capacità di svolgere "i loro compiti".
Parlamentari e giudici, insiste Andrews, hanno la responsabilità di stabilire e far rispettare il limite di alcol nel sangue, fissato a 5 grammi/litro per lo Stato con capitale Melbourne, e dovrebbero essere controllati a loro volta. La misura è stata però criticata e giudicata "inutile" da giudici e magistrati. Per il leader dei conservatori dello Stato di Victoria, Denis Napthine, la proposta è una distrazione ma, ha aggiunto, "personalmente non ho problemi al riguardo".
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