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Pakistan in lutto per la strage alla scuola di Peshawar, il premier Sharif ripristina la pena di morte

17 dicembre 2014 | 08.16
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Dopo l'attentato in cui sono morte 144 persone tra cui 132 bambini e 12 membri dello staff, il premier richiama all'unità nazionale: "Impossibile dialogare con i Talebani". Media locali: decisa la revoca della moratoria sulla pena di morte. Ma (Fotogallery)

(Foto Xinua)
(Foto Xinua)

E' il primo dei tre giorni di lutto nazionale proclamati in Pakistan dal governo di Islamabad per commemorare le vittime del massacro compiuto dai Talebani nella scuola pubblica gestita dall'esercito a Peshawar. Il bilancio delle vittime è salito a 144 morti, tra cui 132 bambini e 12 persone dello staff. Tre membri sono infatti morti oggi all'ospedale 'Lady Reading' della città a causa delle ferite riportate.

Le bandiere sono a mezz'asta in tutti gli istituti statali e le sedi di governo e nel Paese è stato alzato il livello di sicurezza. Nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa e a Rawalpindi restano inoltre chiuse le scuole statali e le università, mentre sono stati rinviati gli esami in programma per oggi nell'ateneo di Karachi. In tutto il Paese sono comunque previsti momenti di preghiera, commemorazione, veglie o manifestazioni per le strade per commemorare le vittime e condannare gli assalitori.

E mentre proseguono i funerali delle vittime, iniziati ieri, il primo ministro pakistano Narwaz Sharif si è unito in una preghiera con il capo delle forze armate Raheel Sharif, quello dell'intelligence Rizwan Akhtar, il governatore provinciale Sardar Mehtab Abbasi e altri alti funzionari a Peshawar.

Ed è proprio a Peshawar che Sharif ha convocato una conferenza di tutti i partiti politici rappresentati in Parlamento durante la quale ha constatato l'impossibilità di dialogare con i Talebani e si è detto determinato nel volere eliminare il terrorismo. La riunione è stata convocata dal premier per richiamare all'unità nazionale davanti a un ''incidente estremamente serio'' e alla volontà ''di tutti di voler eliminare completamente il terrorismo dal Pakistan'' e ''dalla regione insieme all'Afghanistan''.

A proposito dei tentativi di dialogo con i Talebani , il premier ha ammesso: ''Sento che non è più possibile andare avanti in questo modo". Per questo, ha aggiunto, "il governo ritiene che si debba continuare l'azione contro di loro''. Nella lotta contro i terroristi, Sharif ha quindi parlato dell'importanza della collaborazione con l'Afghanistan. Sharif ha quindi annunciato che ''il capo dell'esercito (Raheel Sharif, ndr) si recherà in Afghanistan e incontrerà la sua controparte e Ashraf Ghani. Quanto alla rivendicazione dei Talebani, che hanno detto di aver attaccato la scuola per vendicare l'offensiva lanciata il 15 giugno dalle forze della sicurezza contro i miliziani nel Nord Waziristan, Sharif ha affermato che l'operazione Zarb-e-Azb sta procedendo con successo.

Sharif ha inoltre "approvato l'abolizione della moratoria sull'esecuzioni delle pene capitali nei casi legati al terrorismo'', ha detto una fonte ufficiale dell'ufficio del premier. Il sito di Dawn spiega che la revoca diventerà effettiva nelle prossime 48 ore. La decisione del primo ministro è stata sostenuta dalla leadership militare pakistana.

La pena di morte per impiccagione rimane nello statuto del Pakistan e i giudici continuano a emettere pene capitali, ma di fatto dal 2008 non è stata eseguita alcuna esecuzione di civili. L'unica persona giustiziata da allora è un soldato condannato a morte da una corte marziale e impiccato nel novembre del 2012 per aver ucciso un collega. Amnesty International stima che in Pakistan ci siano più di ottomila persone nel braccio della morte. La moratoria sulle pene capitali era stata decisa nel settembre del 2008 dall'allora presidente Asif Ali Zardari su pressioni dell'Unione europea.

Dal canto loro i Talebani, in un nuovo messaggio di rivendicazione diffuso attraverso il loro portavoce Mohammad Khurasani, hanno lanciato un pesante monito alla popolazione pakistana, alla quale è stato chiesto di evitare qualsiasi legame con le forze di sicurezza, sostenendo che da sei anni l'esercito di Islamabad colpisce la gente delle regioni tribali.

E, all'indomani dell'attacco, mentre è stato proclamato lo stato di massima allerta in tutti gli istituti scolastici pubblici e privati del Pakistan, Emirates, la compagnia aerea di Dubai, ha annunciato l'interruzione dei suoi voli per Peshawar "fino a nuovo ordine".

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