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L'Fbi accusa la Nordcorea: "Responsabile del cyberattacco alla Sony". Obama: "Sbagliato bloccare il film"

19 dicembre 2014 | 19.50
LETTURA: 3 minuti

L'agenzia governativa "dispone di informazioni sufficienti per concludere che dietro alla violazione informatica c'è il governo di Pyongyang". Il presidente Usa: "Non bisogna lasciarsi intimidire". Pochi giorni fa lo stop alla distribuzione di 'The Interview' dopo le minacce 'in stile 11 settembre'. Romney: "Fatelo vedere gratis on line"

(Infophoto)
(Infophoto)

La Corea del Nord è responsabile del cyberattacco alla Sony Pictures. Lo dichiara l'Fbi sottolineando che il Federal bureau "ora dispone di informazioni sufficienti" per concludere che il governo di Pyongyang è "responsabile di queste azioni". La violazione dei sistemi informatici degli studios di fine novembre è al centro della vicenda che ha coinvolto il film 'The Interview', commedia con James Franco che racconta un piano della Cia per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong Un. L'uscita della pellicola è stata bloccata definitivamente dopo le minacce in stile 11 settembre ricevute da parte di un gruppo chiamato 'I Guardiani della Pace'.

Secondo il "risultato delle nostre indagini - fa sapere l'Fbi - condotte in stretta collaborazione con altri dipartimenti governativi degli Stati Uniti", l'agenzia governativa ha rilevato che la violazione informatica ai danni della major statunitense è stata realizzata attraverso un malware noto per essere utilizzato in precedenti attacchi hacker da parte della Corea del Nord.

L'Fbi ha poi evidenziato che gli hacker hanno utilizzato metodi simili a quelli usati contro la Corea del Sud a giugno dello scorso anno, quando sono stati violati siti governativi, e in altri attacchi contro stazioni televisive e istituti bancari dello scorso marzo. L'attacco che ha colpito la Sony Pictures è stato trattato dagli Stati Uniti come "una questione di sicurezza nazionale". A dichiararlo è stato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, definendo l'attacco frutto di un lavoro "sofisticato".

Intanto, parlando alla conferenza stampa di fine anno, il presidente americano Barack Obama ha definito "un errore" la scelta della Sony di annullare l'uscita del film. Se dalla major "mi avessero chiamato - ha affermato - avrei detto di non ritirare il film" e di "non lasciarsi intimidire".

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