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Francia: basta giocattoli separati, rapporto denuncia marketing sessista

19 dicembre 2014 | 14.44
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C'erano una volta fratelli e sorelle che si scambiavano biciclette e palloni. Ormai invece i giocattoli neutri sono praticamente scomparsi, sostituiti da biciclette rosa "per bambine" e biciclette "da maschio". Un rapporto del Senato francese denuncia strategie di marketing sempre più aggressive per vendere così il doppio dei giocattoli.

Francia: basta giocattoli separati, rapporto denuncia marketing sessista

C'erano una volta fratelli e sorelle che si scambiavano biciclette e palloni. C'erano e ora non ci sono quasi più, perchè ormai i giocattoli neutri sono praticamente scomparsi, sostituiti da biciclette rosa "per bambine" e biciclette da maschio. A denunciare un trend che in 20 anni ha completamente cambiato il mercato dei giocattoli è un rapporto del Senato francese, che propone una serie di rimedi a partire da un marchio di qualità per le società produttrici che si impegneranno a non rafforzare gli stereotipi di genere.

Il problema è molto più serio di quanto appaia a prima vista e va ben al di là del "political correct". Il rapporto bipartisan dei senatori Chantal Jouanno e Roland Courteau denuncia strategie di marketing sempre più aggressive per dividere il mondo dei maschietti da quello delle femminucce e vendere il doppio dei giocattoli. Se negli anni sessanta le pubblicità mostravano bambini e bambine che giocavano insieme, a partire dagli anni novanta sono stati creati sempre più due mondi distinti e separati: uno tutto rosa e fiocchetti, l'altro con colori aggressivi e super eroi, che si estende anche ad accessori come cartelle e astucci per la scuola.

Praticamente mentre nel mondo reale c'è stato un costante progresso nella parità di sessi, in quello dei giocattoli si è andati a ritroso. Oggi nei negozi di giocattoli c'è il reparto per maschi diviso da quello per femmine e lo stesso accade nei cataloghi. Su 1.580 pagine di cataloghi di giochi esaminate dal rapporto, il 27% è riservato ai bambini, il 25% alle bambine, il 15% dei giochi esiste in due versioni e solo il 33% è unisex. Se nel mondo reale ci sono sempre più donne medico, ingegnere e anche astronauta, in quello dei giochi le bambine sono praticamente soltanto casalinghe o al massimo si dedicano a moda e bellezza.

"La separazione dei bambini dalle bambine incoraggiata dai giocattoli crea l'illusione di una complementarietà dei ruoli e delle competenze fra uomini e donne, che va di pari con la nozione di gerarchia ed è in contraddizione con il principio di uguaglianza", afferma il rapporto, citato su Le Figaro. Un testo che, su 128 pagine, usa 125 volte la parola stereotipo.

Per combattere questo "sviluppo aggressivo dei metodi di marketing" nell'industria del giocattolo, sostenuta dai grandi gruppi internazionali, il rapporto francese propone un decalogo. Si tratta di stilare una "carta delle buone pratiche" destinata ai produttori, con la creazione di un marchio di qualità per chi ne rispetterà i principi e un bollino rosso per "stigmatizzare le pratiche da contestare".

Un ruolo importante per fermare le pubblicità sessiste dovrà essere affidato al Conseil Superieur de l'Audiovisuel (Csa), l'ente francese che garantisce la libertà di comunicazione audiovisiva. Inoltre si pensa anche ad una campagna di sensibilizzazione per far sì che maschi e femmine tornino a giocare insieme.

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