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Usa: Sony, cerchiamo vie alternative per distribuire The interview

20 dicembre 2014 | 18.23
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Pyongyang definisce "diffamazione senza fondamento" le accuse di essere il mandate del cyber attacco e delle minacce contro lo 'studio' di Hollywood che ha prodotto "The Interview". Intanto, dopo le critiche espresse da Barack Obama alla decisione di bloccare l'uscita del film, la Sony ha annunciato di cercare vie alternative per la distribuzione.

Locandina del film The interview
Locandina del film The interview

"Diffamazione senza fondamento". Così la Corea del Nord definisce le accuse che gli Stati Uniti le hanno rivolto di essere il mandante del cyber attacco e delle minacce contro la Sony 'rea' di aver prodotto "The Interview". Attacchi che hanno portato lo studio di Hollywood a cancellare l'uscita nelle sale americane del film satirico in cui si racconta di un complotto della Cia per uccidere il leader nordcoreano Kim Jong un.

Ma, dopo che Obama ieri ha puntato il dito contro i nordcoerani ed allo stesso tempo detto che non si doveva cedere alle loro minacce, da Pyongyang arriva una sfida agli investigatori americani: "noi chiediamo che si conduca una indagine congiunta con gli Stati Uniti in risposta alla diffamazione senza fondamento che è portata avanti dagli americani per mobilitare l'opinione pubblica", ha detto un portavoce del ministero degli Esteri nordcoreano, secondo quanto ha riportato oggi l'agenzia ufficiale Kcna.

Ma non sono mancante anche questa volta le minacce: "se gli Stati Uniti si rifiutano di accettare la nostra proposta di inchiesta congiunta - ha concluso il portavoce - bisogna che si ricordino che vi saranno gravi conseguenze".

S ony, cerchiamo via alternative per distribuzione film. Le dichiarazioni di Pyongyang sono arrivate dopo che dalla Sony Pictures è stato reso noto che si stanno cercando vie alternative per distribuire il film, aggiungendo di aver soltanto rinunciato a mandarlo nelle sale per Natale dopo che le principali catene di cinema lo avevano cancellato dalla programmazione. Una precisazione resa necessaria dal fatto che Barack Obama ha affermato che "è stato un errore" cancellare la distribuzione del film.

Intervistato dalla Cnn, il presidente della Sony Michael Lyndon ha dichiarato che la sua compagnia "non si è arresa" a Pyongyang, ma ha deciso soltanto di non distribuire la pellicola per Natale dato "che la maggior parte dei cinema ha scelto di non proiettarlo". Senza cinema "non avevamo altra scelta", ha precisato. "Continuiamo a sperare che quanti vogliono vedere il film avranno l'opportunità di farlo", ha detto ancora Lyndon, spiegando che la compagnia "Sta valutando alternative per distribuire il film su un'altra piattaforma".

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