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Pakistan: imam pro-Talebani cambia idea, il loro non è Islam

20 dicembre 2014 | 17.24
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"Erano solo bambini innocenti che andavano a scuola per ottenere un'istruzione, che razza di Islam è questo?", ha affermato Qari Fayyaz-ur-Rehman, imam di una delle più grandi moschee di Peshawar. Prima dell'attacco alla scuola, era uno strenuo sostenitore dei Talebani.

Pakistan: imam pro-Talebani cambia idea, il loro non è Islam

A pochi giorni dall'attacco contro una scuola di Peshawar, in cui sono state uccise 149 persone, in gran parte minori, un importante imam che finora sosteneva i Talebani ha cambiato del tutto rotta, chiedendo al governo di trattarli con il pugno di ferro. "Erano solo bambini innocenti che andavano a scuola per ottenere un'istruzione, che razza di Islam è questo?", ha affermato Qari Fayyaz-ur-Rehman, imam di una delle più grandi moschee di Peshawar.

Prima dell'attacco alla scuola, Rehman era uno strenuo sostenitore dei Talebani. Nella sua moschea, teneva sermoni del venerdì in cui elogiava il loro operato e, fin dagli anni Ottanta, si è occupato della raccolta di fondi per finanziarli.

In casa sua, così come nella scuola adiacente alla moschea, ha spesso curato militanti talebani feriti. Ma dopo l'attacco di martedì scorso, il suo punto di vista è cambiato del tutto. "Contro i Talebani - ha detto - non c'è altro sistema che l'intervento militare. Se cerchi il dialogo da una posizione di debolezza non puoi che uscirne perdente".

Rehman ha aggiunto di sostenere l'iniziativa del governo, che in seguito ai fatti di Peshawar ha deciso di mettere fine alla moratoria sulla pena di morte e ieri ha impiccato due persone per la prima volta dal 2008.

Il religioso ha quindi raccontato il clima di terrore che si vive oggi in città e soprattutto nelle scuole. La sua scuola ha circa 1.100 studenti e Rehman ha spiegato di essere molto preoccupato quando vede aggirarsi personaggi sospetti, ma anche di avere paura di denunciare o attaccare pubblicamente i Talebani.

"Se noi imam, nei nostri sermoni, parliamo pubblicamente di questo - ha detto - chi garantirà la nostra sicurezza? Abbiamo figli, abbiamo famiglia. I miei figli e i miei studenti mi chiedono di non parlare male dei Talebani".

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