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Cyberattacchi, sale la tensione tra Usa e Nordcorea. Pyongyang minaccia dure reazioni contro il territorio americano

21 dicembre 2014 | 12.39
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Obama: "Quello alla Sony Pictures atto di cybervandalismo". Washington chiede aiuto a Pechino per contrastare le capacità di Pyongyang di compiere attacchi informatici, ma al momento non sarebbe arrivata alcuna risposta. You are an idiot', hacker sbeffeggiano l'Fbi in un video

(Xinhua)
(Xinhua)

La Corea del Nord minaccia di rappresaglie la Casa Bianca e altri bersagli americani nel caso in cui gli Stati Uniti dovessero decidere di sanzionarla per la vicenda dell'attacco informatico alla Sony Pictures. Gli Stati Uniti considerano la Corea del Nord responsabile del cyberattacco al centro della vicenda che ha coinvolto il film 'The Interview', commedia con James Franco che racconta un piano della Cia per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong Un. L'uscita della pellicola è stata bloccata definitivamente dopo le minacce in stile 11 settembre ricevute da parte di un gruppo chiamato 'I Guardiani della Pace'.

Dopo l'annuncio di una reazione commisurata all'attacco informatico, fatta dal presidente americano Barack Obama, la Commissione nazionale di Difesa nordcoreana ha nuovamente smentito di avere a che fare con quell'episodio. La Corea del Nord, ha quindi reso noto, metterà in atto "le reazioni più dure" contro il continente americano "inclusi la Casa Bianca e il Pentagono".

"Le forze combattenti e la popolazione della Corea del Nord - prosegue il comunicato della Commissione nazionale di Difesa di Pyongyang nella sua risposta agli avvertimenti provenienti da Washington - sono disposte a un confronto con gli Stati Uniti su tutti i teatri di guerra, compreso quello dello spazio informatico".

Il presidente americano considera l'attacco informatico alla Sony Pictures "un atto di cybervandalismo", un atto "che prendiamo molto seriamente. Risponderemo in modo commisurato", ha dichiarato in un'intervista alla Cnn. Obama ha poi lasciato intendere che aspetterà l'esito di un rapporto americano prima di decidere se reinserire la Corea del Nord nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo, dalla quale è stata tolta nell'ottobre 2008.

Negli ultimi giorni l'amministrazione Obama ha chiesto aiuto alla Cina per contrastare le capacità della Corea del Nord di compiere attacchi informatici. Ad affermarlo, parlando con il New York Times, sono stati alti funzionari dell'amministrazione Washington per i quali si tratta di un primo passo in direzione della "risposta commisurata" annunciata da Obama. "Ciò che stiamo cercando è un'azione di blocco, qualcosa che possa contrastare i loro sforzi per condurre attacchi", ha dichiarato un funzionario citato dal giornale.

Da Pechino non sarebbe arrivata al momento alcuna risposta, né è chiaro se la Cina possa o meno essere disposta a cooperare, considerate le tensioni in materia di sicurezza informatica tra i due Paesi conseguenti all'incriminazione di cinque hacker che lavoravano per i militari cinesi accusati a maggio dal Dipartimento alla Giustizia di aver sottratto informazioni riservate ad alcune società americane.

L'approccio segreto alla Cina si inquadra nella messa a punto agli alti livelli dell'amministrazione americana di una serie di opzioni da presentare dal presidente Obama che comprendono anche l'ipotesi di nuove sanzioni economiche verso la Corea del Nord analoghe a quelle che recentemente sono state adottate contro gli oligarchi russi e le figure più vicine al presidente Vladimir Putin.

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