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Terrorismo: dopo scandalo Nsa nuova alleanza Germania-Usa contro Is

30 dicembre 2014 | 11.14
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Accantonate le polemiche del passato, Berlino fornisce a Washington i dati sui jihadisti tedeschi in Siria e Iraq. Le informazioni comprendono nomi, numeri di telefoni cellulari, indirizzi email ed altri dati sensibili utili per controllare i combattenti, per stabilire se si siano effettivamente uniti ad Al Qaida o all'Is e se, al loro eventuale ritorno in Germania, possano costituire un pericolo. Siria, Is pubblica intervista al pilota giordano catturato

 - (INFOPHOTO)
- (INFOPHOTO)

Dopo le aspre polemiche suscitate dalle rivelazioni della 'talpa' Edward Snowden sulle attività della Nsa, che in Germania hanno portato all'espulsione del capo stazione della Cia e ad un'inchiesta sui casi di spionaggio ai danni di esponenti del'establishment tedesco, tra i quali la cancelliera Angela Merkel, la collaborazione tra le agenzie di intelligence di Washington e Berlino sembrava ai minimi storici. "La fiducia va ricostruita", aveva detto la Merkel lo scorso anno, puntando il dito contro gli Stati Uniti e gli abusi compiuti dai loro 007.

A spingere i due Paesi verso una rinnovata alleanza in materia di intelligence è stata la comune minaccia rappresentata dallo Stato islamico. Nel corso dell'ultimo anno, scrive il Washington Post, la Germania, seppure con una certa riluttanza, ha fornito segretamente agli Usa informazioni dettagliate su centinaia di cittadini tedeschi sospettati di essersi uniti ai gruppi jihadisti in Siria e in Iraq. (segue)

Tremila combattenti con passaporti occidentali, una minaccia mai vista prima d'ora

Le informazioni comprendono nomi, numeri di telefoni cellulari, indirizzi email ed altri dati sensibili utili per controllare questi combattenti, per stabilire se si siano effettivamente uniti ad Al Qaida o all'is e se, al loro eventuale ritorno in Germania, possano costituire un pericolo. Sono oltre 550 i cittadini tedeschi che si sono recati in Siria, riferiscono i funzionari dell'intelligence di Berlino e tra loro, almeno nove si sono fatti saltare in aria durante degli attacchi suicidi.

Questo esodo fa parte di un flusso assai più ampio di oltre 15mila combattenti stranieri provenienti da 80 Paesi, che nel corso degli ultimi quattro anni sono entrati in Siria. Almeno 3mila sono europei. Si tratta del più vasto contingente jihadista con passaporti occidentali che le agenzie di intelligence e anti terrorismo si siano mai trovate ad affrontare. Per questo, scrive il Washington Post, quasi ogni Paese europeo ha messo in atto con gli Stati Uniti forme di collaborazione simili a quella tedesca. Gli Usa sono infatti l'unico Paese con risorse sufficienti per fronteggiare una minaccia così vasta.

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