La guida spirituale tibetana punzecchia la Cina, senza citarla, in un discorso sulla pace mondiale tenuto all'università di Calcutta: "Nei Paesi capitalistici c'è un divario crescente tra ricchi e poveri, con il marxismo invece l'enfasi è puntata sulla parità"
"Il capitalismo è buono, il socialismo meraviglioso. Ma per quanto riguarda la teoria socio-economica a cui sono interessato sono marxista: in fondo, io sono ancora marxista". E' quanto ha affermato il Dalai Lama durante un discorso sulla pace mondiale tenuto all'università di Calcutta, in India.
La guida spirituale tibetana ha detto di apprezzare il pensiero marxista perché vuole ridurre il divario tra ricchi e poveri, riporta l'agenzia di stampa indiana Ians. "Nei Paesi capitalistici c'è un divario crescente tra ricchi e poveri - ha affermato - nel marxismo, invece, l'enfasi è messa sulla parità". "Molti leader marxisti - ha aggiunto il Premio Nobel per la pace, probabilmente riferendosi alla Cina senza citarla - ora hanno un modo di pensare capitalista".
Pechino accusa il leader spirituale di essere un separatista; il XIV Dalai Lama ha invece sempre sostenuto di non essere alla ricerca di indipendenza ma di maggiore autonomia per il Tibet all'interno della Cina. Sono circa 100.000 i tibetani che vivono in esilio in India. Il Dalai Lama - nel Paese indiano dal marzo 1959 - e il governo tibetano in esilio hanno sede nella città settentrionale di Dharamsala.
