Il ministro della difesa Juozas Olekas denuncia che gli esempi di Georgia e Ucraina implicano che situazioni di questo tipo potrebbero verificarsi anche in Lituania. La Russia non è un paese amico, ha detto.
Il ministero della difesa lituano ha compilato un manuale con le regole da seguire in caso di emergenze e guerre sul suo territorio denunciando che, dopo quanto è accaduto in Ucraina, tutti i lituani hanno capito che la Russia "non è un paese amico".
"Mantenete la calma, non fatevi prendere dal panico e non smettete di riflettere. Se udite spari proprio fuori da casa vostra, non sarà la fine del mondo", si legge nel libro "Come reagire a situazioni estreme o in caso di guerra' che sarà distribuito in scuole e biblioteche a partire dalla prossima settimana, un testo di cento pagine in cui si sollecitano i lituani a resistere contro un'eventuale occupazione straniera con manifestazioni e attacchi anche informatici, organizzandosi via facebook e twitter, o "quantomeno svolgendo peggio del solito il proprio lavoro", e in cui viene citata esplicitamente la "guerra ibrida" o conflitti "con numerosi elementi variabili e simili a situazioni della vita civile".
In Lituania, che confina con l'enclave russa di Kaliningrad, come negli altri paesi baltici occupati nuovamente dall'Urss nel 1944, in questi mesi si è registrato il crescente timore di escalation da parte della Russia. "Gli esempi di Ucraina e Georgia, paesi che hanno entrambi perso parte del loro territorio, ci dimostrano che non possiamo escludere una situazione simile qui da noi, e che dobbiamo essere pronti", ha dichiarato il ministro della difesa Juozas Olekas presentando l'iniziativa denunciando che "dopo l'inizio dell'aggressione russa in Ucraina, qui in Lituania abbiamo capito che il nostro vicino non è un paese amico".
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