I casi di Ebola sono in calo nei tre Paesi africani più colpiti, segno di un maggior controllo dell'epidemia, che però rimane un'emergenza di salute pubblica internazionale, come dichiarato dall'Oms all'inizio di agosto scorso. E' la conclusione del Comitato d'emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità, al termine della due giorni di lavori per fare il punto su Ebola, fatta propria dal direttore generale Margaret Chan.
Anche se al di fuori di Liberia, Guinea e Sierra Leone si sono verificati pochi casi, le misure raccomandate dall'Oms e adottate dai vari Paesi sembrano aver funzionato proprio nel limitare la diffusione del virus: da qui la decisione unanime del comitato di mantenerle in vigore.
Si conferma dunque l'indicazione ai 3 Paesi più colpiti da Ebola, di continuare con gli screening dei passeggeri in uscita e agli Stati confinanti di condurre una sorveglianza attiva nelle aree di frontiera.
A tutte le altre Nazioni si chiede di evitare misure che possano influenzare negativamente i viaggi e gli scambi commerciali: per l'Oms sono misure non necessarie, che minano le economie dei Paesi colpiti, già provati dall'epidemia, e aumentano lo stigma e l'isolamento. L'obiettivo finale, in ogni caso, resta azzerare i casi Ebola, arrestando la trasmissione del virus in Guinea, Liberia e Sierra Leone con una continua vigilanza.
