Grecia: Samaras, Tsipras e Theodorakis, i protagonisti del voto

I grandi duellanti del voto di domenica in Grecia sono senza dubbio il primo ministro conservatore Antonis Samaras e il leader dell'opposizione di sinistra Alexis Tsipras. Ma vi sono altri protagonisti, come Stavros Theodorakis del nuovo partito To Potami, che potrebbe rivelarsi cruciale per la composizione del nuovo governo. E fra i socialisti è scontro fra il Pasok del ministro degli Esteri Evangelos Venizelos e il nuovo partito dell'ex premier Georges Papandreou. Ecco un loro ritratto:

ANTONIS SAMARAS: leader di Nuova Democrazia, 63 anni, si era opposto al primo bailout internazionale quando era ancora all'opposizione. Ma ha poi approvato il secondo, affermando di non aver avuto altra scelta, ed e' entrato a far parte del governo di unita' nazionale, guidato dall'economista Lucas Papademos, assieme ai socialisti del Pasok. Alla guida del Paese dal giugno 2012, ha portato avanti una dura politica di austerità, con chiusura della radiotelevisione pubblica e tagli al pubblico impiego, stipendi e pensioni. Ha riportato il paese alla crescita nel secondo trimestre del 2014, ma un quarto dei greci rimane disoccupato e un terzo è sotto il livello di povertà.

Considerato un politico testardo, s'imbarco' come ministro degli Esteri nel duro scontro con il governo di Skopje sull'uso del nome Macedonia. Nel 2009 ha conquistato la guida del partito, strappandola all'ex primo ministro Costas Karamanlis, il cui omonimo zio era stato il fondatore del partito.

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ALEXIS TSIPRAS: 40 anni, è il leader di Syriza, la Coalizione radicale della Sinistra, formata nel 2004 dall'insieme di vari movimenti. Brillante e carismatico, è in testa a tutti i sondaggi con la promessa di mettere fine all'austerità e di rinegoziare il debito greco con i creditori internazionali. Ingegnere civile ed ex esponente del partito comunista Kke, è diventato noto in Grecia quando si è candidato senza successo come sindaco di Atene nel 2006. Inizialmente seguito soprattutto dall'elettorato giovanile, ora ha allargato i consensi ai ceti più colpiti dalla crisi. La sua vicenda politica è seguita con molto interesse all'estero: in Spagna, dove il nuovo partito Podemos lo considera un esempio, e in Italia dove alle elezioni europee si è presentata una "lista Tsipras".

STAVROS THEODORAKIS: 52 anni, è un giornalista investigativo diventato molto popolare per il suo show "Protagonisti", che conduceva prima sulla Tv pubblica e ha poi proseguito sulla rete privata Mega. Nel febbraio 2014 ha lanciato il nuovo partito To Potami (il fiume) che ha ottenuto il 6% alle elezioni europee. Di centrosinistra, fermamente europeista, si dice lontano dalla casta dei partiti tradizionali ed è apprezzato dai ceti urbani più colti. Piace ai delusi del partito socialista, che non si fidano delle promesse di Syriza. Se venisse confermata la sua posizione di terzo partito prevista dai sondaggi, To Potami potrebbe essere cruciale per la costituzione di una coalizione di governo.

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EVANGELOS VENIZELOS: 58 anni, il leader del partito socialista Pasok, è stato uno dei protagonisti dello sforzo per ottenere il prestito internazionale per evitare la bancarotta greca quando è stato ministro delle Finanze nell'ultimo governo socialista e in quello di unità nazionale. Attualmente è ministro degli Esteri del governo Samaras e definisce gli esponenti di Syriza "seduttori menzogneri". Nato a Salonicco, non è imparentato con Eleftherios Venizelos, il padre della Grecia moderna. L'austerity è costata al suo partito un crollo dei consensi fino al minimo storico del 12% alle elezioni del 2012, ma questa volta il Pasok rischia di scendere ulteriormente, minato anche dalla concorrenza del nuovo partito del suo ex leader George Papandreou.

GEORGE PAPANDREOU: 62 anni, rappresenta la terza generazione di Papandreou nella politica greca, dopo il nonno Georgios, capo del governo greco in esilio nel 1944, durante l'occupazione italo-tedesca, e il padre Andreas, ex primo ministro e fondatore del partito socialista Pasok. Diventato primo ministro nell'ottobre 2009, dopo aver sconfitto alle elezioni il governo conservatore uscente, Papandreou fu costretto ad ammettere che il deficit greco era pari al 12,7% del Pil in quello che viene considerato l'inizio della crisi economica greca. La crisi del debito provocò le sue dimissioni l'11 novembre 2011 per dar vita ad un governo di unità nazionale. Lo scorso 3 gennaio ha annunciato la sua uscita dal Pasok e la creazione di un nuovo partito, il Movimento dei Socialisti Democratici.