Gli avvocati chiedono lo stop della sentenza e la pena commutata in ergastolo perché la Corte Suprema nel 2002 ha stabilito che l'esecuzione di disabili mentali è una violazione della Costituzione. Tra i molti appelli per salvare la vita di Warren Lee Hill anche quello dell'ex presidente Jimmy Carter
E' fissata per questa notte l'esecuzione di Warren Lee Hill, condannato a morte in Georgia nonostante sia da considerarsi disabile mentale. I suoi legali sottolineano che Hill ha un quoziente intellettivo di 70 che gli garantisce "una capacità emotiva di un bambino" e hanno chiesto che l'esecuzione venga bloccata. Con una sentenza del 2002 la Corte Suprema ha stabilito infatti che l'esecuzione di disabili mentali è una violazione dell'ottavo emendamento che vieta punizioni crudeli o inusuali.
Ma nello stesso tempo la legge stabilisce che siano i singoli stati a decidere quali siano i parametri per dichiarare un condannato disabile. E la Georgia ha stabilito che gli avvocati debbano provare il deficit mentale dei condannati "al di là di ogni ragionevole dubbio". "Sono i parametri più severi di tutto il Paese", sottolineano gli avvocati di Lee che è stato condannato a morte per aver ucciso nel 1990 un suo compagno di cella, picchiandolo a morte, mentre stava scontando l'ergastolo per aver ucciso la sua fidanzata nel 1985.
"Noi riconosciamo che Hill debba essere considerato responsabile per le sue azioni e il suo comportamento, ma allo stesso tempo sosteniamo che dal momento che è un disabile mentale non debba essere sottoposto alla pena capitale", hanno affermato dall'Arc, associazione che difende i diritti dei disabili mentali.
A chiedere lo stop dell'esecuzione di Hill sono arrivati gli appelli della Naacp della Georgia e dell'ex presidente Jimmy Caryer e della moglie Rosalynn. Anche i familiari della vittima e alcuni giurati che lo condannarono hanno chiesto che la pena venga commutata in ergastolo.
