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Grecia, Tsipras: "Siamo un governo di salvezza sociale, pronti a negoziare sul debito"

28 gennaio 2015 | 10.44
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Al suo primo consiglio dei ministri, il premier prova a cercare il dialogo con l'Ue: "La principale priorità è quella di affrontare la crisi umanitaria che sta vivendo il Paese a causa dei tagli imposti dall'austerity". Confermato lo stop alle privatizzazioni. Bruxelles: "Impegni presi vengano rispettati". Ieri la presentazione della sua squadra

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Alla sua prima riunione di governo,questa mattina ad Atene, il nuovo capo del governo greco Alexis Tsipras ha assicurato di non voler rompere con i creditori internazionali, ma di non voler accettare una politica di subordinazione. "Il nostro obiettivo è la riduzione del debito" , ha detto Tsipras, dopo aver descritto il suo esecutivo come un "governo di salvezza sociale", la cui massima priorità è affrontare la crisi umanitaria nel Paese. Domani, è stato annunciato, il neo ministro degli Esteri Nikos Kotzias, sarà a Bruxelles.

"Abbiamo proposte realistiche per il debito e gli investimenti", ha dichiarato Tsipras, annunciando un piano in quattro anni per raggiungere un bilancio in equilibrio. E infine ha ribadito l'impegno contro corruzione e nepotismo, così come l'obiettivo di ripristinare la credibilità e la dignità della Grecia a livello internazionale. Secondo il premier greco, la principale priorità è quella di affrontare la crisi umanitaria che sta vivendo il Paese a causa dei tagli imposti dall'austerity, che "il popolo ci chiede di combattere per difendere la sua dignità".

Poco prima, il ministro dell'Energia e l'Ambiente, Panagiotis Lafazanis, aveva dichiarato alla radio Skai l'intenzione del governo di bloccare il processo di privatizzazione, iniziando dall'azienda elettrica Dei. Non saranno inoltre vendute le ferrovie di Stato. Lafazanis non ha citato il porto del Pireo, anche se nei giorni scorsi si era espresso contro la sua privatizzazione.

Intanto il viceministro per le Riforme Amministrative, Giorgios Katrougalos, ha dichiarato in televisione di voler riassumere migliaia di funzionari pubblici licenziati nell'ambito del programma di austerity. Solo nel 2014 erano stati licenziate 9.400 persone.

Mentre Tasia Christodoulopoulou, vice ministro per le Politiche migratorie, ha affermato che il nuovo governo intende dare la cittadinanza a tutti i figli dei migranti che sono nati e sono cresciuti in Grecia. "Syriza si è impegnata a dare la cittadinanza greca a tutti i bambini che sono stati e sono cresciuti in Grecia, la cosiddetta seconda generazione dei migranti", ha detto intervistata da una radio sottolineando che questi bambini non hanno un'altra patria "anche quelli che non sono nati qui, ma sono arrivati molto piccoli e qui hanno iniziato e completato la scuola".

La replica dell'Ue - Dal canto suo il vicepresidente della Commissione Ue, Jyrki Kataine ha detto di "non credere che l'Eurogruppo sia disposto a fare marcia indietro" sulla gestione del debito pubblico della Grecia. "Non possiamo cambiare le nostre politiche in base ai risultati elettorali -ha continuato il commissario finlandese - ma siamo disposti a discutere con il nuovo governo". La Grecia "si è assunta degli impegni e ci aspettiamo che mantenga le promesse. Quando inizieremo a parlare -ha continuato- capiremo le esigenze del governo e le sue aspettative, ma l'economia reale non è cambiata dopo le elezioni".

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