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Grecia: il politologo, per Tsipras la luna di miele poterbbe durare poco

28 gennaio 2015 | 18.02
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L'analista ricorda come il piano di aiuti scade fra un mese e e i creditori sono poco disponibili a concessioni. La speranza arriva dal fatto che i numeri dell'economia ellenica sono migliori del passato

Grecia: il politologo, per Tsipras la luna di miele poterbbe durare poco

"La luna di miele fra Tsipras e gli elettori greci difficilmente durerà i classici cento giorni, perché il programma internazionale scade fra un mese e il primo test per il nuovo governo si avrà con la eventuale richiesta di una estensione del programma: sarà un passaggio simbolico ma anche di verifica delle promesse elettorali". Lo sottolinea all'Adnkronos Yorgos Tzogopoulos, analista politico dell'Eliamep, uno dei principali think tank ellenici, evidenziando come "al momento ad Atene c'e' una discrepanza: l'opinione pubblica spera in un'eventuale rinegoziazione del debito mentre ad altri livelli c'è scetticismo sul negoziato con i partner internazionali".

"Raggiungere un accordo ed evitare avventure pericolose - osserva - è nell'interesse sia di Syriza che dei partner dell'Eurozona: il fatto è che le rispettive priorità sono diverse, c'è la possibilita' che emerga un forte disaccordo". "E l'esperienza - aggiunge Tzogopoulos - ci insegna che i creditori della Grecia non sono predisposti ad accettare una rinegoziazione o un piano complessivo che non definisca esattamente le misure" che il nuovo governo intende adottare.

Una speranza, spiega, arriva dal fatto "che oggi sicuramente i numeri della nostra economia sono molto migliori rispetto al passato: abbiamo un avanzo primario nel bilancio pubblico e nei conti correnti, e questo è importante per il nuovo governo. Resta il dubbio se abbiamo raggiunto un modello di sviluppo sostenibile che in futuro non crei ulteriore debito: sulla possibilità di ripagarlo i creditori restano scettici".

'Grexit non sarebbe un uscita, il problema è che non c'e' un piano B'

In ogni caso, il politologo sottolinea: "Non penso che l'uscita dall'euro sia una soluzione perché porterebbe a instabilità politica e sociale e in sostanza a un 'non futuro' tanto per noi che per l'Eurozona". "L'unica soluzione - ribadisce - è raggiungere un accordo e trovare un consenso su come mantenere l'economia greca su un percorso virtuoso. Anche perché solo così finiremo sotto l' 'ombrello' del QE di Mario Draghi.

"Il principale problema - secondo l'esperto dell'Hellenic Foundation for European and Foreign Policy - è legato al fatto che la Grecia ancora non riesce a riconoscere le proprie colpe nella crisi, come la corruzione o l'evasione fiscale, colpe che peraltro si perpetuano". "Il nostro errore - spiega - è che ci manca ancora una visione nazionale sulla direzione da prendere in futuro, e così il governo trovera' sempre qualcun altro da accusare, magari all'estero. L'opinione pubblica finisce con il considerarlo come un match fra noi e la Germania".

In ogni caso, l'analista si dice "poco ottimista perché il governo dovra' trovare le soluzioni molto presto e le sfide sono impegnative". "E soprattutto - conclude Tzogopoulos - se i creditori della Grecia dovessero dire di no non c'e' nessun piano B"

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