Sono 72 i membri del partito che verranno processati, fra cui il leader Nikos Michaloliakos e tutti i 18 deputati che il partito neonazista greco aveva nella scorsa legislatura, alcuni dei quali sono stati rieletti. Le accuse sono di associazione a delinquere, omicidio e tentato omicidio.
Un collegio di magistrati ha deciso il rinvio a giudizio di 72 membri di Alba Dorata, fra cui il leader Nikos Michaloliakos e tutti i 18 deputati che il partito neonazista greco aveva nella scorsa legislatura, 13 dei quali sono stati rieletti. Lo ha riferito la televisione greca. Le accuse sono di associazione a delinquere, omicidio e tentato omicidio.
Al momento sette deputati di Alba Dorata, fra cui Michaloliakos, sono in carcere mentre altri tre sono agli arresti domiciliari. Se condannati rischiano una pena fino a vent'anni.
Le indagini contro Alba Dorata sono iniziate dopo l'assassinio, nel dicembre 2013, del rapper Pavlos Fyssas, accoltellato ad Atene da un sostenitore del partito neonazista. L'uomo è stato accusato di omicidio volontario, ma la leadership di Alba Dorata ha negato ogni legame con lui. Gli inquirenti hanno intanto collegato il partito all'assassinio di un immigrato pachistano e al pestaggio di una deputata del partito comunista greco.
Partito xenofobo e anti immigrati, Alba Dorata ha visto crescere i suoi consensi con la crisi economica in Grecia. Molti suoi esponenti sono stati protagonisti di violenze e intimidazioni contro immigrati e oppositori politici. Il suo simbolo ricorda la svastica nazista e alcuni suoi membri hanno espresso pubblica ammirazione per Adolf Hitler. Alle ultime elezioni Alba Dorata ha sperimentato un leggero calo di voti, ma è diventato il terzo partito con 17 deputati.