Il segretario di Stato, democratico, che nel 2004 fu sconfitto da George Bush, lo scorso anno era stato invece categorico nel negare ogni possibile nuova candidatura presidenziale.
Un veterano delle candidature, fallite, alla Casa Bianca esce di scena, Mitt Romney, e se ne prospetta un altro, sul fronte opposto. Forse è stata forse solo una battuta di spirito quella di John Kerry, candidato democratico alla Casa Bianca sconfitto da George Bush nel 2004, ma il segretario di Stato non ha risposto in modo categoricamente negativo ad una domanda su una sua possibile nuova candidatura presidenziale.
"Non ho pensato per nulla alla cosa perché, come potete vedere, sono abbastanza impegnato" ha detto intervistato da 'Mette the Press' da Monaco dove ha partecipato alla Conferenza sulla Sicurezza. Ma poi quando gli è stato chiesto se quindi la possibilità sia completamente da escludere, ha detto: "Beh, non si può mai dire mai". E c'e' chi a Washington ha letto una sfumatura diversa nelle parole di Kerry che esattamente un anno fa, lo scorso febbraio, invece escludeva senza alcuna esitazione un'ipotesi Casa Bianca, come ricorda il sito The Hill. "Sono fuori dalla politica, non ho alcun piano, questa è la mia ultima tappa", affermava, riferendosi all'incarico al dipartimento di Stato, il 72enne democratico.
In effetti, al momento non sembrano esservi reali alternative alla candidatura, anche questa una 'seconda volta', di Hillary Clinton, la 68enne ex segretario di Stato, che comunque pare voglia aspettare l'estate per l'annuncio ufficiale. Mentre continuano ad intervalli regolari a circolare le voci sul fatto che il vice presidente Joe Biden non avrebbe rinunciato del tutto al sogno di candidarsi, da mesi l'ala più liberal e progressista dei democratici sta facendo pressioni su Elizabeth Warren, l'ex consigliere economico di Barack Obama diventata senatrice, affinchè scenda in campo.
