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Strauss-Kahn: "Nessuna attività sessuale sfrenata". Blitz delle Femen al processo

10 febbraio 2015 | 10.30
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Lettera dell'ex capo dell'Fmi imputato per sfruttamento aggravato della prostituzione: "Non ho commesso alcun crimine". E sostiene che "non sapeva" che le donne con cui partecipava ai festini fossero prostitute: "Ci sono stati solo 12 incontri in 3 anni". Ma un'ex squillo rivela: "Rapporti innaturali". Tre attiviste del gruppo femminista radicale hanno assaltato in topless l'auto di DSK al suo arrivo al tribunale di Lille. Un testimone: "Sofisticati festini a pranzo"

Foto dal profilo Facebook delle Femen
Foto dal profilo Facebook delle Femen

"Non ho commesso alcun crimine o reato". E' quanto scrive Dominique Strauss-Kahn in una lettera letta questa mattina nell'aula del tribunale di Lille, in Francia, dove è in corso il processo che vede DSK imputato per sfruttamento aggravato della prostituzione . L'ex capo dell'Fmi, rischia fino a 10 anni di carcere e 1,5 milioni di euro di multa, è accusato di essere il principale organizzatore e beneficiario di un giro internazionale di serate libertine che aveva nell'albergo Carlton di Lille il suo fulcro. Ma lui ibadito che non sapeva che le donne coinvolte fossero prostitute.

Il documento è stato consegnato agli esperti psichiatrici da Strauss-Kahn in persona, che nei giorni scorsi si è rifiutato di sottoporsi a perizia perché in questo momento, ha spiegato nella lettera, non avrebbe contribuito a mettere in luce la verità e aveva la "certezza" che le sue parole, incomprensibili, sarebbero finite "inevitabilmente" sulle prime pagine dei giornali. "Non c'era nessuna attività sfrenata" nell'organizzazione di feste libertine, ha poi detto l'economista francese, aggiungendo che da quello che "si legge nell'ordinanza sembra un'attività selvaggia", ma le date sono state riportate in modo impreciso.

"I festini hard sono stati solo 12 in tre anni, ovvero quattro l'anno", ha spiegato alla corte Strauss-Kahn, per il quale i pubblici ministeri hanno notevolmente esagerato circa la frequenza delle sue "serate libertine". DSK ha poi negato di essere l'"organizzatore" dei festini e ha ribadito che non sapeva che le donne coinvolte fossero prostitute. Per la pubblica accusa, invece, ha giocato un ruolo fondamentale nel programmare le orge ed era il "re della festa".

Nel corso dell'udienza, come testimone dell'accusa, è stata ascoltata anche una prostituta in pensione conosciuta come "Mounia". La donna ha raccontato che durante i festini a luci rosse, Strauss-Kahn insisteva per avere un atto sessuale con lui, che ha descritto come innaturale. "E' stato un rapporto contro natura, mai sperimentato prima. Penso che si sia reso conto che non volevo farlo. Piangevo e provavo dolore", ha detto l'ex squillo.

Ieri la stessa Mounia - la cui testimonianza è destinata ad avere un ruolo importante nel processo, dal momento che l'accusa cerca di dimostrare che DSK sapeva che lei e un'altra donna, Jade, erano prostitute - aveva detto alla corte di essere stata pagata 900 euro da un uomo d'affari, David Roquet, per partecipare a un "piccolo party". E ha aggiunto che era stata appositamente scelta per il signor Strauss-Khan e per nessun altro. r

Intanto le Femen hanno organizzato un blitz davanti al tribunale di Lille. Tre attiviste del gruppo femminista radicale, a seno nudo e con scritto sul corpo "protettori, clienti, colpevoli", hanno assaltato l'auto dell'ex capo del Fondo monetario internazionale. Una delle manifestanti, prima che la polizia le fermasse, è riuscita anche a salire sul tetto della limousine su cui viaggiava l'economista. L'intervento delle forze dell'ordine ha poi consentito all'auto di raggiungere un garage sotterraneo.

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