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Egitto bombarda postazioni Is dopo decapitazione copti

16 febbraio 2015 | 08.12
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L'attacco dopo la diffusione del video con il massacro dei 21 copti egiziani rapiti a Sirte tra dicembre e gennaio: 40 militanti del gruppo di Abu Bakr al-Baghdadi. In azione anche i caccia libici. Papa: copti assassinati solo per essere cristiani. Portavoce Chiesa cattolica egiziana: "Vogliono guerra contro il cristianesimo".

Egitto bombarda postazioni Is dopo decapitazione copti

L'Egitto ha annunciato di aver bombardato obiettivi dello Stato Islamico (Is) in Libia dopo che il gruppo jihadista aveva diffuso il video della decapitazione di 21 copti egiziani rapiti a Sirte tra dicembre e gennaio. A darne notizia è l'emittente di stato egiziana, spiegando che i raid compiuti all'alba dall'aviazione del Cairo hanno colpito campi di addestramento e siti di stoccaggio delle armi. In precedenza il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi aveva detto che l'Egitto aveva il ''diritto di rispondere'' contro l'Is.

Il primo bilancio dell'attacco parla di almeno quaranta i jihadisti dello Stato Islamico (Is) uccisi tra i militanti del gruppo di Abu Bakr al-Baghdadi in Libia.

L'aviazione egiziana condurrà domani nuovi raid: ad al Arabiya, un comandante dell'aviazione libica, Saqer al-Joroushi, ha dichiarato che ''l'Egitto e la Libia stanno combattendo la stessa guerra'', confermando che gli attacchi sono fatti in coordinamento con le autorità di Tripoli. Il militare ha quindi aggiunto che ''altri raid verranno condotti oggi e domani in coordinamento con l'Egitto''.

L'Egitto sta studiando inoltre l'invio in Libia di forze di terra speciali per collaborare con la controparte libica alla lotta al terrorismo. E' quanto ha riferito una fonte di sicurezza al quotidiano egiziano 'Youm 7', secondo cui il Paese sta prendendo in esame "l'invio di elementi della forza 999 specializzata nella lotta al terrorismo internazionale".

L'obiettivo è "collaborare con la Libia nella lotta al terrorismo e bloccare gli elementi estremisti che cercano di colpire la sicurezza nazionale egiziana e destabilizzare i confini occidentali dell'Egitto", ha detto la fonte.

"Le forze antiterrorismo internazionale sono pronte in qualsiasi momento a reagire ai gruppi estremisti e sortiranno risultati senza precedenti contro i focolai terroristici che si trovano lungo la costa mediterranea nei pressi del confine con la Libia", ha aggiunto la fonte.

In azione anche gli aerei libici - E' di almeno sette morti, tra cui tre bambini, il bilancio dei raid condotti dall'aviazione militare libica sulla città di Derna, nell'est del Paese, controllata dallo Stato Islamico (Is).

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha fatto visita oggi al Papa della Chiesa copto ortodossa Tawadros II per porgergli le sue condoglianze per l'uccisione dei 21 cittadini copti da parte dei jihadisti dello Stato Islamico (Is) in Libia. I jihadisti dello Stato Islamico (Is) ''vogliono una guerra contro il Cristianesimo'', ha dichiarato il portavoce della Chiesa cattolica egiziana, Rafiq Greish. In un'intervista ad Aki-Adnkronos International, Greish definisce l'esecuzione dei copti da parte dei terroristi islamici "un crimine efferato. Non ci sono parole - aggiunge - per descrivere la terribile scena di quei giovani meno che trentenni morti senza colpa".

L'invito, da parte degli religioso, è che gli attacchi dell'esercito egiziano in Libia "servano a eliminare lo Stato islamico (Is) e non solo a placare l'opinione pubblica" dell'Egitto.

Il Congresso nazionale libico, ovvero il Parlamento sostenuto dalle milizie islamiche a Tripoli, ha condannato i raid condotti dall'aviazione egiziana contro obiettivi dello Stato Islamico (Is) in Libia. Si tratta di una ''aggressione alla sovranità nazionale'', ha detto il Parlamento islamico citato dall'emittente al-Jazeera. ''La Libia è uno stato sovrano e combattere il terrorismo dovrebbe essere un compito dello Stato'', prosegue il testo. In Libia si hanno due governi rivali. Oltre a quello islamico, che ha sede a Tripoli, c'è un governo riconosciuto dalla comunità internazionale che è invece 'esiliato' a Tobruk, nell'est del Paese.

Washington - La Casa Bianca ha intanto condannato l'uccisione dei 21 copti, definendola "spregevole e vile" ed esortando i libici a respingere i gruppi islamisti ed ogni atto di terrorismo. "Questo massacro gratuito di innocenti è solo l'ultimo di molti atti brutali sferrati dai terroristi affiliati allo Stato islamico contro la popolazione della regione", ha affermato Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca. Questo atto "efferato - ha aggiunto Earnest - sottolinea ancora una volta la necessità urgente di una soluzione politica del conflitto in Libia".

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