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Copti decapitati, dubbi sull'autenticità del video /

22 febbraio 2015 | 15.49
LETTURA: 3 minuti

Per gli esperti Usa le sequenze sembrano manipolate in post produzione. Ad avanzare dubbi sull'autenticità del video sono diversi esperti di comunicazione e montaggio televisivo che hanno analizzato per Foxnews la clip di cinque minuti

Copti decapitati, dubbi sull'autenticità del video /

Il video della decapitazione dei 21 copti egiziani su una spiaggia libica ha sconvolto tutto il mondo, e scatenato l'intervento egiziano contro le basi dell'Is in Libia, ma potrebbe essere falso, o per lo meno manipolato. Ad avanzare dubbi sull'autenticità del video sono diversi esperti di comunicazione e montaggio televisivo che hanno analizzato per Foxnews la clip di cinque minuti.

Pur affermando che nessuno nutre la speranza che i poveri pescatori egiziani non siano stati effettivamente uccisi dall'Is, gli esperti americani sottolineano infatti come il video mostri dei chiari segni di un lavoro di post produzione, fatto in un secondo momento, forse per mascherare il vero luogo del massacro, o per arricchire il video di propaganda di ulteriori, inquietanti, messaggi.

Per esempio, viene notato come nella ripresa in cui aguzzini e prigionieri sfilano in coppia lungo la riva del mare, gli uomini in nero dell'Is appaiono molto più alti, quasi giganteschi, rispetto alle loro vittime cristiane. "E' ormai noto che lo Stato Islamico manipola in post produzione i suoi video" spiega Veryan Khan, direttore del Terrorism Research & Analysis Consortium.

Un'ipotesi è che gli assassini siano avvenuti in uno studio e le immagini della baia siano state proiettate su un 'green screen', il croma key usato comunemente in televisione per fingere specifiche location. A provare che si è usato questo espediente tecnico vi è anche, spiega ancora Khan, la ripresa di "Jihad Joseph", il boia dell'Is, che appare con una testa troppo grande, fuori proporzione rispetto allo sfondo del mare.

La tesi dell'esperta di terrorismo viene sostenuta anche da Mary Lambert, regista di film dell'orrore. "Ma la sequenza che appare maggiormente manipolata è quella dei jihaddisti giganti, il close up su di loro sulla spiaggia è stato fatto molto probabilmente con il green screen", insiste la regista per la quale anchel la sequenza del mare che si tinge di rosso dopo le decapitazioni, che invia un messaggio sconvolgente, è sicuramente un falso, ottenuto con effetti speciali al computer in post produzione.

L'eccessiva statura dei jihaddisti nella sequenza sulla spiaggia era stata, a dire il vero, notata anche nei giorni scorsi, soprattutto sui social media arabi, con diversi sauditi che si sono interrogati su Twitter su questo dettaglio.

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