La missione Onu in Libia (Unsmil), che svolge un ruolo di mediatore nel dialogo nazionale, ha avviato una serie di "consultazioni urgenti con le parti per garantire che il prossimo round di colloqui si svolga". Lo fa sapere l'Unsmil con un comunicato, diffuso dopo che la Camera dei Rappresentanti (il parlamento di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale) ha sospeso ieri la sua partecipazione al dialogo. Il prossimo round era previsto per domani a Rabat, in Marocco.
La missione Onu chiede a "tutte le parti di non permettere che questa finestra di opportunità si chiuda e di rinnovare il loro impegno a una soluzione pacifica della crisi libica". Unsmil sostiene che finora i colloqui si erano svolti "in modo serio e responsabile, con una forte determinazione delle parti a raggiungere un accordo politico ampio" per mettere fine alla crisi libica. L'interruzione del dialogo, secondo l'Onu, "è una minaccia all'unità e alla coesione del paese".
Ieri il parlamento di Tobruk ha annunciato di aver sospeso la sua partecipazione al dialogo nazionale. Il portavoce del parlamento, Faraj Buhashim, aveva già ventilato la possibilità di boicottare il dialogo in un'intervista pubblicata dal quotidiano pan-arabo al-Sharq al-Awasat. "Potremmo annunciare di fermare definitivamente il dialogo - diceva - a seguito degli attacchi terroristici che hanno colpito decine di civili ad al-Qubbah", rivendicati da jihadisti legati all'autoproclamato Stato Islamico (Is).
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