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Jihadi John, ora ha un volto il boia dell'Is

27 febbraio 2015 | 08.31
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Bufera su intelligence Gb. Gli Usa: "Lo uccideremo o cattureremo". Mohammed Emwazi secondo alcuni simpatizzanti appare anche nel video che mostra l'uccisione del pilota giordano arso vivo in una gabbia. Is pubblica foto di gay lanciato da tetto e lapidato. Mosul, jihadisti distruggono le statue del museo (Video). Relazione dell'Intelligence: "Il nostro Paese potenziale obiettivo per la sua valenza simbolica. Dalla Libia possibile minaccia diretta"

Sky news twitta la foto con il volto di 'Jihadi John'
Sky news twitta la foto con il volto di 'Jihadi John'

All'indomani delle rivelazioni dell'identità di 'Jihadi John', è stata pubblicata la prima foto da adulto di Mohammed Emwazi. L'immagine, secondo quanto riferisce Sky news, è stata presa dagli album studenteschi dell'Università di Westminster dove il boia dello Stato islamico, 27 anni il prossimo 17 agosto, si è laureato in informatica nel 2009.

Gli Stati Uniti uccideranno o cattureranno Jihadi John , ha promesso il ministro della Giustizia uscente, Eric Holder, che, intervistato dall'emittente Abc, ha detto: "La promessa che posso fare agli americani, insieme ai nostri alleati, è riterremo responsabili tutti coloro che si macchiano di questi atti atroci, barbari. E' una cosa su cui ci concentriamo ogni giorno".

Jihadi John era nel mirino dell'intelligence britannica dal 2009. E' quanto emerge oggi dalla stampa britannica, che avanza critiche sul fatto che l'Mi5 non sia riuscito a disinnescare per tempo la minaccia costituita dall'estremista. Secondo quanto riporta infatti il Daily Mail, gli agenti dei servizi cercarono addirittura di contattarlo e reclutarlo come informatore, ma invece Emwazi riuscì a sfuggire completamente alla rete del controllo per unirsi alla jihad. Tanto che a metà del 2013, secondo quanto riporta il Guardian, l'intelligence informò la sua famiglia che era riuscito a raggiungere la Siria.

Nato in Kuwait 26 anni fa, Emwazi si è trasferito con la famiglia a Londra quando aveva sei anni, diventando cittadino britannico e laureandosi in informatica all'università di Westminster. Il primo coinvolgimento con il terrorismo risale al 2007, quando risulta coinvolto in una cellula di Londra ispirata ad al Shabab. Due membri di quel gruppo in seguito rimasero uccisi in un bombardamento di droni Usa in Somalia, mentre Emwazi fu fermato, su richiesta delle autorità britanniche, mentre cercava di entrare in Tanzania.

In quell'occasione, gli agenti di intelligence lo interrogarono cercando appunto di convincerlo a diventare un informatore. E, riporta il Telegraph, i contatti tra Emwazi e i servizi sono stati diversi nel corso degli anni, fino a quando appunto sparisce per unirsi alla jihad.

Secondo l'Independent, che cita amici di Emwazi, sarebbero state proprio le pressioni subite da parte dell'MI5 affinchè diventasse un informatore a spingerlo verso la jihad, insieme al fatto che gli era stata negata la possibilità di tornare in Kuwait per cercare moglie e lavoro. Le autorità del Paese infatti gli avevano rifiutato il visto, sempre su richiesta di quelle britanniche.

Il giornale spiega anche che il primo incontro tra Emwazi e gli agenti dell'MI5 avvenne all'aeroporto di Schipol, in Olanda, dove era stato fatto rientrare dopo che le autorità della Tanzania gli avevano rifiutato l'ingresso nel 2009. Dopo questo primo contatto, i tentativi dell'intelligence continuarono, con l'effetto di innervosire sempre di più il giovane che nel settembre di quello stesso anno tentò quindi, senza successo, di andare a vivere con la famiglia del padre in Kuwait.

Queste informazioni, spiega ancora il quotidiano britannico, sono arrivate ai media soprattutto attraverso 'Cage', l'associazione guidata dall'ex detenuto di Guantanamo, Moazzam Begg, che ha da tempo contatti con l'estremismo islamico. Begg recentemente è stato anche accusato di addestramento e finanziamento dei terroristi in Siria, ma le accuse sono state ritirate lo scorso ottobre.

"Spero che venga catturato vivo" ha affermato, parlando di 'Jihadi John', Dragana Haines, la vedova di David Haines, uno degli ostaggi uccisi dal boia dell'Is. Il fatto che venga catturato vivo "è l'unica soddisfazione morale per le famiglie di tutte le persone che ha assassinato - ha detto alla Bbc la moglie del cooperante britannico ucciso lo scorso settembre - perché se venisse ucciso in azione, quella per lui sarebbe una morte onorevole, e questa è l'ultima cosa che vorrei per uno come lui. Credo che debba essere portato di fronte alla giustizia".

'Jihadi John' appare anche nel video che mostra l'uccisione del pilota giordano Moaz al-Kasaesbeh, arso vivo in una gabbia. Lo sostengono alcuni simpatizzati dell'Is su Twitter, senza però specificare il suo ruolo. Secondo un utente di Twitter, l'apparizione di Emwazi nel video è ''sfuggita'' perché chi ha visto il filmato ''era molto spaventato''.

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