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Iran: Netanyahu, l'accordo apre la strada per la bomba

03 marzo 2015 | 17.29
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Intervenuto al Congresso Usa, per un discorso non concordato con il presidente americano Barack Obama, il primo ministro israeliano attacca il possibile accordo sul nucleare iraniano. Fonti della Casa Bianca, liquidano così il suo intervento: "Nessun nuova idea, tutta retorica, nessuna azione". Obama e Netanyahu, tutte le tappe di un difficile rapporto.

 Benyamin Netanyahu (Infophoto)
Benyamin Netanyahu (Infophoto)

L'accordo che viene negoziato con Teheran "non blocca la strada dell'Iran verso la bomba, la apre". Nel suo controverso intervento al Congresso Usa, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è lanciato in un appassionato discorso per ostacolare la firma di un accordo con l'Iran che ritiene pericoloso per la sicurezza internazionale e del suo paese.

Accolto da lunghi applausi, che si ripeteranno più volte durante il suo discorso, anche con standing ovation, Netanyahu ha sottolineato che l'intesa non prevede la demolizione delle infrastrutture nucleari iraniane, ma permette all'Iran di mantenere le capacità di realizzare una bomba in breve tempo. E non comprende i missili balistici, "che potrebbero raggiungere ogni parte degli Stati Uniti". Questo "è un cattivo accordo", ma l'alternativa "non è la guerra, bensì un miglior accordo, un accordo che non lascia all'Iran un'ampia infrastruttura nucleare", ha continuato Netanyahu sottolineando il rischio che l'accordo scateni "una corsa agli armamenti nucleari" fra i paesi del Medio Oriente.

Il primo ministro israeliano si è soffermato a lungo sul pericolo che rappresenta tuttora il regime iraniano, che "sarà sempre un nemico dell'America" e di cui "non ci si può fidare". Teheran e lo Stato Islamico, ha dichiarato, sono "in competizione per la guida dell'Islam militante, entrambi vogliono imporre un impero militante, prima nella regione, poi nel mondo intero". Il pericolo "è il matrimonio fra l'Islam militante e l'arma nucleare". E per questo, sottolinea Netanyahu, "sconfiggere l'Is e lasciare che l'Iran ottenga un'arma nucleare significherebbe vincere una battaglia ma perdere la guerra". Il leader supremo iraniano, l'ayatollah Khamenei, unisce "il più antico odio con le più moderne tecnologie", ha detto ancora il primo ministro israeliano, citando "un tweet in inglese" di Khamenei che esorta alla "distruzione d'Israele".

E' la terza volta che Netanyahu parla davanti al Congresso degli Stati Uniti. Ma mai nessun discorso di un leader straniero è stato così controverso. Il primo ministro israeliano ha infatti accettato l'invito a parlare del presidente della Camera, il repubblicano John Boehner, senza che il presidente americano Barack Obama ne fosse informato. E il suo discorso è stato diretto a contrastare un accordo che l'amministrazione Obama sta negoziando. Uno sgarbo diplomatico che ha irritato profondamente il presidente americano. Netanyahu ha cercato di rimediarvi parzialmente dichiarando all'inizio del suo discorso di "apprezzare tutto quello che Obama ha fatto per Israele".

Ma intanto il presidente americano non ha voluto ricevere Netanyahu, ritenendolo "inopportuno" a due settimane dalle elezioni in Israele. Il suo vice Joe Biden non è venuto al Congresso, malgrado sia anche presidente del Senato, così come hanno fatto quasi sessanta fra deputati e senatori democratici. E al termine del discorso, un funzionario della Casa Bianca ha commentato con la Cnn: "Nessun nuova idea, tutta retorica, nessuna azione".

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