Usa: l'ombra di Monica sul ritratto del presidente Clinton

L'ombra di Monica Lewinsky, anzi del suo famigerato abito blu, sul ritratto ufficiale del presidente Clinton. Un dettaglio minimo, finora sfuggito a chi ha ammirato il quadro 'svelato' la prima volta nove anni fa alla National Portrait Gallery di Washington, solo ora rivelato dall'autore del ritratto, Nelson Shank, che, in un'intervista al Philadelphia Daily News, ha raccontato la genesi di quel riferimento allo scandalo, il Sexgate, che ha segnato la presidenza Clinton.

"Non potevo togliermi dalla mente la storia di Monica, e così è stata incorporata nel quadro - ha detto il pittore - se guardate sul lato sinistro, c'e' un caminetto nello Studio Ovale, su cui ho messo un'ombra che letteralmente rappresenta l'ombra di un vestito blu che avevo messo su un manichino mentre dipingevo, ma non c'era il presidente a posare". Il riferimento è all'abito indossato dall'allora giovane stagista della Casa Bianca durante i suoi incontri con il presidente, conservato in frigorifero e poi usato come una delle principali prove a carico di Clinton.

Ovviamente, ha aggiunto Shanks che è famoso come il ritrattista di personaggi famosi, nel dipinto si è voluta quindi "rappresentare l'ombra che pesa sulla sua presidenza". Le rivelazioni di Shank hanno naturalmente suscitato molto interesse sui media americani, e per il quadro che, vale la pena di sottolineare, tre anni fa è stato tolto dall'esibizione permanente del museo, come conferma una portavoce della Gallery negando che sia stato fatto su richiesta dei Clinton.