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Usa: Obama e Bush a marcia di Selma, attese anche Oprah e Lady Gaga

06 marzo 2015 | 16.29
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Domani il presidente ricorderà l'inizio delle marce di protesta che hanno segnato la storia del movimento per i diritti civili degli afroamericani con una manifestazione che si svolgerà sull'Edmund Pettus Bridge dove il 7 marzo 1965 gli attivisti furono attaccati dalla polizia, in quella che viene ricordata come la "bloody sunday".

Il ponte di Selma  - (Foto AFP)
Il ponte di Selma - (Foto AFP)

"Quello che è successo a Selma è la quintessenza dell'esperienza americana". Così Barack Obama ha ricordato in una cerimonia alla Casa Bianca la cittadina dell'Alabama da dove cinquanta anni fa partirono le marce di protesta che hanno segnato la storia del movimento per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti. E il presidente americano domani sarà alla guida del marcia che si svolgerà a Selma per ricordare quella del 7 marzo del 1965, passata alla storia come la "Bloody Sunday" americana dopo che i 600 attivisti che stavano marciando furono attaccati dalla polizia locale e dello stato con manganelli e lacrimogeni durante l'attraversamento dell'Edmund Pettus Bridge.

Ed al fianco di Obama sul famoso ponte vi sarà anche l'ex presidente George Bush, e tra i politici e le altre celebrità attese vi sono Oprah Winfrey, la conduttrice e attrice che è tra i protagonisti del film "Selma", e Lady Gaga che, sempre secondo 'rumors', dovrebbe cantare. Obama verrà accompagnato dalla moglie e le figlie, la prima first family afroamericana, e una folta delegazione, 95 tra democratici e repubblicani, del Congresso.

C'è grande attesa per il discorso che pronuncerà Obama e che, stando a quanto è stato riportato, il presidente ha voluto scrivere personalmente, senza affidarsi a speechwriter. Il suo obiettivo è quello di collegare lo spirito del movimento per i diritti civili degli anni sessanta a quello che sostiene le battaglie dei giorni d'oggi per i diritti, sul fronte dei matrimoni gay, della parità salariale e dell'immigrazione.

Secondo quanto ha spiegato Valerie Jarret, la principale consigliera di Obama alla Casa Bianca, il presidente vuole sottolineare come i due livelli "siano inestricabilmente collegati tra di loro" e che noi tutti abbiamo sempre l'obbligo di creare un paese il più possibile giusto.

E verrà ricordato come nei giorni successivi a quella domenica di sangue, oltre 30mila attivisti - studenti, pastori, ma anche semplici lavoratori - arrivarono a Selma da tutto il paese per partecipare alle successive marce dirette a Montgomery, la capitale dello stato, per rivendicare il diritto al voto degli afroamericani. "Questo ci ricorda che la storia dell'America non appartiene ad un gruppo o ad un altro, ma a tutti noi", ha detto in proposito parlando alla Casa Bianca Obama.

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