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Usa: agenti ubriachi e allarme bomba, tutto in una notte alla Casa Bianca

13 marzo 2015 | 12.00
LETTURA: 5 minuti

Emergono nuovi dettagli su quanto è accaduto il 4 marzo. I due funzionari del servizio finiti con l'auto contro una cancellata sono passati con l'auto sopra un potenziale ordigno. Obama rinnova la fiducia al neo direttore Clancy

(AFP) - (AFP)
(AFP) - (AFP)

E' stata una notte veramente movimentata quella del 4 marzo scorso davanti ad una delle cancellate della Casa Bianca. Non solo due agenti del Secret Service, di ritorno ubriachi da una notte brava, sono andati a sbattere con l'auto di servizio contro una delle barriere . Ma nel farlo, hanno interrotto un'indagine in corso su un sospetto ordigno lasciato davanti alla cancellata, probabilmente passandoci sopra con l'auto. Fortunatamente si trattava di un falso allarme, altrimenti l'epilogo della nottata sarebbe stato assai più tragico.

E' il Washington Post a ricostruire quanto accaduto quella notte e a rilanciare le domande che molti membri del Congresso continuano a porre, nonostante la recente nomina del veterano Joseph Clancy alla guida del Secret Service, l'agenzia incaricata della sicurezza del presidente degli Stati Uniti: è veramente possibile rimettere in carreggiata il servizio, la cui reputazione è stata seriamente compromessa da un' ondata di scandali ed episodi simili a quello del 4 marzo?

Ecco la cronologia dei fatti. Intorno alle 22.15 di quella notte, una donna scende dalla sua Toyota in prossimità dell'entrata sud est della Casa Bianca. Tenendo in mano un pacco avvolto in una camicia verde, si avvicina ad un agente di guardia. "Ho una bomba", grida, secondo quanto rivela al Post un funzionario governativo a conoscenza dell'indagine in corso. La donna posa l'oggetto in terra e rientra in auto. L'agente la raggiunge di corsa, apre lo sportello del passeggero e le ordina di scendere. Lei lo ignora, ingrana la retromarcia e accelera, colpendo l'agente con la portiera aperta. L'agente non si dà per vinto, entra a forza nell'auto e riesce a fermarla, ma la donna ingrana nuovamente la marcia e riparte e fugge via, colpendo ancora l'agente e costringendolo a saltare per non essere travolto. A quel punto la polizia, allertata, circonda la zona e viene chiamata una squadra di artificieri per esaminare il pacco sospetto.

Al nuovo direttore Clancy il compito di ripristinare la reputazione e l'efficienza dell'agenzia

Nel frattempo, poco prima delle 23, fanno il loro arrivo i due agenti del Secret Service. Hanno trascorso la serata in un bar della Chinatown di Washington, non molto distante dalla Casa Bianca. Ubriachi, non si rendono conto che con l'auto stanno praticamente passando sulla scena del crimine. Travolgono il nastro messo dalla polizia, urtano anche una delle transenne e abbattono i coni stradali posizionati sull'asfalto. La scena viene registrata dalle telecamere di sorveglianza e sembra proprio che i due agenti fuori controllo sfiorino o addirittura passino sopra il pacco sospetto avvolto nella camicia verde. Gli altri agenti del Secret Service in servizio quella notte si rendono conto che i due sono ubriachi e decidono di arrestarli. Ma a questo punto, secondo le testimonianze raccolte dal Post, interviene un agente del Service di grado più alto e ordina loro di lasciarli andare.

Nel frattempo, intorno alle 23.45, gli artificieri scoprono che il pacco sospetto non è una bomba, ma semplicemente un libro. Due giorni dopo, il Secret Service rintraccia la donna con la Toyota che aveva depositato il pacco sospetto davanti alla cancellata della Casa Bianca. Un funzionario del governo spiega al Post che la donna era già nota all'agenzia, che aveva su di lei un fascicolo con tanto di foto. Il tribunale emette un mandato di arresto per la donna. L'accusa è di assalto con un'arma pericolosa, la Toyota. Tuttavia, non è ancora chiaro se l'arresto sia stato eseguito.

Emergono anche i nomi dei due agenti del Secret Service ubriachi e ora sotto inchiesta. Si tratta di Mark Connolly, il secondo in comando nella scorta del presidente Obama, e di George Ogilvie, un alto funzionario dell'ufficio di Washington. Entrambi sono stati assegnati a incarichi non operativi in attesa degli esiti dell'indagine, ma non in aspettativa forzata, come accade in genere in questi casi. Insomma, un brutto pasticcio che si aggiunge agli altri già presenti sulla scrivania di Clancy. Obama, che lo ha richiamato in servizio dopo che Clancy aveva lasciato l'incarico qualche anno fa, informato dell'incidente gli ha rinnovato la sua fiducia.

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