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Pakistan: kamikaze contro due chiese, almeno 14 morti

15 marzo 2015 | 10.09
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Attentato a Lahore, dove vive oltre un milione di cristiani. Fra i morti anche due bambini, molti feriti sono in condizioni critiche. La folla inferocita ha linciato due presunti complici degli attentatori. Proteste di cristiani in diverse città. Mogherini: ''Islamabad agisca rapidamente contro gruppi che predicano l'odio''. Francesco all'Angelus condanna gli attacchi ai cristiani. Oltre 4mila cristiani uccisi nel 2014 in tutto il mondo

Pakistan: kamikaze contro due chiese, almeno 14 morti

Cristiani sotto attacco in Pakistan. Due attentati kamikaze davanti ad altrettante chiese hanno provocato almeno 15 morti e oltre 70 feriti a Lahore, capoluogo del Punjab e seconda città più popolosa del paese. Lo riferiscono fonti del Lahore General Hospital, citate dal sito pachistano Dawn, secondo le quali 30 feriti sono in condizioni critiche. Fra i morti vi sono almeno due bambini.

I due attentatori si sono fatti esplodere davanti alla Chiesa Cattolica e la Chiesa di Cristo che si trovano una accanto all'altra nella zona popolare di Yohana Abad. Lahore è la città con più cristiani del Pakistan e in questo quartiere sono almeno un milione. I due kamikaze si sono fatto esplodere all'ingresso delle chiese, affollate da centinaia di persone per la messa domenicale. Il duplice attentato è stato poi rivendicato da un gruppo dissidente dei talebani pachistani, Jamaat ul Ahrar. "Siamo stati noi", ha detto il portavoce del gruppo, Ehsanullah Ehsan, citato dalla Bbc in lingua urdu. Dopo l'attentato, la folla inferocita ha linciato due persone sospettate di aver aiutato gli attentatori, ha riferito Zaheem Qadri, portavoce del governo provinciale.

"Ero seduto davanti ad un negozio vicino alla chiesa quando un'esplosione ha scosso il quartiere - ha detto un testimone, chiamato Amir Masih, al sito Dawn - sono corso sul posto e ho visto una guardia di sicurezza che lottava con un uomo per impedirgli di entrare nella chiesa. Quando l'uomo è caduto a terra si è fatto esplodere. Ho visto parti del suo corpo proiettate in aria. Anche la guardia è morta".

L'attentato ha sconvolto la comunità cristiana del Pakistan, già segnata dal duplice attentato contro una chiesa di Peshawar, che nel 2013 provocò 80 morti e un centinaio di feriti. Tutte le le scuole missionarie sono state chiuse e manifestazioni di protesta di cristiani si sono tenute a Lahor, Multan, Faisalabad, Peshawar e Karachi. A Lahore, dove la comunità cristiana accusa le autorità di incompetenza, manifestanti armati di bastoni hanno bloccato la metropolitana.

Quattro poliziotti, accusati di guardare una partita di cricket invece di fare il loro dovere, si sono dovuti barricare in un negozio per sfuggire alla folla inferocita. Solo dopo due ore, scrive Dawn, uno degli agenti, che era ferito, è stato condotto in ospedale, dove è però deceduto.

Il primo ministro pachistano Nawaz Sharif ha condannato l'attentato e ordinato di rafforzare la sicurezza davanti a chiese, moschee e altri luoghi di culto. Circa il 2% della popolazione, in un paese quasi totalmente musulmano, i cristiani sono vittime di continue persecuzioni. Il 2 marzo 2011 fu ucciso il ministro per le Minoranze, il cristiano Shahbaz Bhatti che era intervenuto a difesa della cristiana Asia Bibi, condannata a morte per blasfemia.

MOGHERINI - Monito a Islamabad dall'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri. "E' essenziale che le autorità pachistane agiscano rapidamente contro tutti i gruppi che predicano l'odio e seminano divisioni nella società", ha detto Federica Mogherini che ha definito l'attacco a Lahore "un altro esempio di violenza contro vittime innocenti". "I responsabili devono essere portati davanti alla giustizia", ha detto ancora Mogherini, ricordando che "la libertà di religione o di credo è un elemento cardine delle società democratiche". "L'Ue - ha concluso - è con il Pakistan nella sua lotta contro il terrorismo e con le minoranze religiose i cui diritti devono essere garantiti in tutto il mondo".

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