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Cuba: storica stretta di mano tra Obama e Raul Castro

11 aprile 2015 | 08.48
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Dopo la storica stretta di mano tra il presidente americano e il leader cubano, gli interventi al Summit delle Americhe in corso a Panama City. Castro: "Obama uomo onesto, non è in debito con noi". I due leader hanno già avuto un colloquio telefonico. Un sondaggio rivela: i cubani adorano Obama ma sono tiepidi su Fidel e Raul . Non solo Obama e Castro, le strette di mano che hanno fatto la storia (Foto)

(Foto Infophoto)
(Foto Infophoto)

Nuovo storico passo avanti verso il disgelo tra Cuba e Stati Uniti al Summit delle Americhe a Panama City: dopo la storica stretta di mano i due leader hanno preso la parola nel corso della plenaria del vertice - a margine del quale è previsto un colloquio diretto - confermando la direzione intrapresa verso la normalizzazione delle relazioni. Gli Stati Uniti "non saranno prigionieri del passato" nelle relazioni con Cuba e con gli altri paesi della regione, ha dichiarato Barack Obama. "Gli Stati Uniti guardano al futuro", ha aggiunto. Obama ha poi definito "un momento storico" il Summit, a cui partecipano 35 paesi americani compresa per la prima volta Cuba. E, ricordando come il disgelo tra Washington e l'Avana sia positivo per tutta la regione, il presidente americano ha espresso la convinzione che se continua il dialogo bilaterale avviato tra i due Paesi si avranno progressi, nonostante "le differenze".

"La Guerra Fredda è finita già da tempo, non sono interessato a dispute iniziate prima che io nascessi", ha poi affermato parlando della svolta nelle relazioni con Cuba. Una "svolta" che, ha sottolineato, "rende più profondo" l'impegno degli Stati Uniti con tutta la regione. Un impegno che Washington intende portare avanti "per risolvere i problemi" lavorando e collaborando con tutti i Paesi, ha detto ancora Obama replicando al presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, che nel suo intervento nella sessione plenaria aveva accusato gli Stati Uniti di "continuare con gli interventi illegali" in America Latina.

"Era ora che io potessi prendere la parola qui a nome di Cuba", ha affermato Raul Castro oggi all'inizio del primo discorso di un presidente cubano di fronte al Summit delle Americhe. "Mi hanno detto che potevo parlare per otto minuti, ma visto che mi devono sei vertici, facciamo otto per sei, 48", ha aggiunto tra le risate dei presenti, compreso Barack Obama. Barack Obama è "un uomo onesto", ha poi affermato. L'attuale presidente Usa, ha detto Castro, "non ha alcuna responsabilità" per la lunga situazione di conflitto tra Cuba e Stati Uniti, come invece hanno i "dieci precedenti" presidenti degli Stati Uniti. "Tutti hanno un debito con noi, tranne il presidente Obama", ha sottolineato il leader cubano. Castro ha anche lodato "la coraggiosa decisione" di Obama di impegnarsi con il Congresso Usa "per mettere fine all'embargo" nei confronti di Cuba.

L'Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Federica Mogherini, presente al Vertice di Panama, definisce "un momento storico per le Americhe" l'apertura di un "nuovo capitolo" nelle relazioni tra Stati Uniti e Cuba. In questa fase, afferma Mogherini in una nota, "è cruciale riaffermare e rafforzare l'amicizia tra l'Unione europea e tutti i Paesi della regione per accompagnare questo tempo di cambiamento". Per Dilma Rousseff , presidente del Brasile, l'avvio della normalizzazione dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba segna la fine della "Guerra Fredda" nella regione. "Salutiamo la coraggiosa iniziativa dei presidenti Raul Castro e Barack Obama di ristabilire le relazioni e porre fine alle ultime vestigia della Guerra Fredda nella regione", ha dichiarato Rousseff nel suo intervento nella sessione plenaria del Summit.

Obama e Castro erano già stati protagonisti della storica stretta di mano, il primo incontro ufficiale tra i capi di Stato statunitense e cubano dal momento in cui i due Paesi hanno interrotto le relazioni nel 1961. I due leader si sono incontrati e scambiati un saluto prima della cerimonia di apertura del Vertice, ha riferito il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Bernadette Meehan. La loro stretta di mano è stato l'ultimo gesto, altamente simbolico, del processo di normalizzazione avviato a metà dicembre con l'annuncio del disgelo tra i due storici nemici.

"Sono felice che Cuba sia rappresentata assieme a noi in questo vertice per la prima volta" ha affermato da Barack Obama, sottolineando che i giorni delle interferenze e delle ingerenze degli Stati Uniti negli affari della regione sudamericana appartengono al passato.

Nel suo discordo ai leader presenti al vertice, twittato dall'account della Casa Bianca, il presidente americano ha sottolineato che, "come voi lavorate per il cambiamento, gli Stati Uniti vi saranno vicini in ogni passo di questo cammino". "Sappiamo - ha detto Obama - che le nostre società hanno maggiori probabilità di successo quando tutte le persone sono libere di vivere e pregare e amare come vogliono".

Prima dell'inizio del vertice, Obama ha incontrato alcuni dissidenti cubani, tra cui Manuel Cuesta Morua. Obama spera che il disgelo nelle relazioni tra i due Paesi possa migliorare la vita del popolo cubano. Un miglioramento, ha detto il presidente americano, che non è "imposto dagli Stati Uniti ma (sviluppato, ndr) attraverso il talento, l'ingegno, le aspirazioni e il dialogo tra tutti i cubani di ogni ceto sociale. In modo che possano decidere qual è il modo migliore perché il Paese si sviluppi".

Anche se la piena normalizzazione delle relazioni tra Stati Uniti e Cuba sarà graduale e potrà richiedere anni, la nuova fase nella diplomazia dei due Paesi può essere rapidamente portata avanti dai due presidenti. Secondo quanto rileva il Washington Post, il 'blocco' principale è la presenza di Cuba nella lista compilata dagli Usa sui Paesi sostenitori del terrorismo.

Il dipartimento di Stato avrebbe consigliando ad Obama di rimuovere Cuba dalla lista già da questa settimana. E un annuncio potrebbe arrivare oggi, si legge sul quotidiano americano. Dopo la decisione di Obama dovranno passare 45 giorni prima che la 'rimozione' diventi effettiva. Funzionari americani ritengono quindi che l'Avana aspetti che la misura diventi ufficiale prima di andare avanti con la riapertura delle ambasciate.

"La presenza qui, oggi, del presidente cubano Raul Castro incarna un desiderio espresso da molti nella regione", ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon. E' la prima volta che Cuba partecipa al meeting dei Paesi della regione.

Il Summit delle Americhe è stato aperto dai discorsi di benvenuto del presidente di Panama, Juan Carlos Varela, del segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani (Oea), José Miguel Insulza, e con un messaggio di Papa Francesco.

I media americani avevano già annunciato il colloquio tra il presidente degli Stati Uniti ed il leader cubano, precisando che i due leader hanno avuto già un colloquio telefonico. Secondo fonti cubane, la conversazione è avvenuta dopo il loro arrivo a Panama, mentre la Casa Bianca ha chiarito che il colloquio è avvenuto "mercoledì, prima che il presidente Obama partisse da Washington". E un sondaggio rivela: i cubani adorano Obama ma sono tiepidi su Fidel e Raul.

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