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Shoah: Dachau, pronta copia scritta 'arbeit macht frei' rubata a novembre

17 aprile 2015 | 21.03
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La replica è stata approntata in occasione delle cerimonie del 70esimo anniversario della liberazione di quello che è stato il primo campo di concentramento aperto dai nazisti

La scritta rubata a Dachau  (Foto Infophoto) - (INFOPHOTO)
La scritta rubata a Dachau (Foto Infophoto) - (INFOPHOTO)

E' stata forgiata una replica dell'infame scritta "arbeit macht frei", (il lavoro rende liberi) che campeggiava sul cancello d'ingresso del lager nazista di Dachau. Il suo furto a novembre aveva suscitato indignazione in Germania e nel mondo, anche perchè non sono stati trovati nè la refurtiva nè i colpevoli. La copia è stata approntata in occasione delle cerimonie del 70esimo anniversario della liberazione di quello che è stato il primo campo di concentramento aperto dai nazisti. Alla commemorazione, il 3 maggio, parteciperanno la cancelliera tedesca Angela Merkel, sopravvissuti e soldati che liberarono i prigionieri.

La replica della scritta è stata realizzata dall'artista tedesco Michael Poitner, basandosi sulle diverse foto scattate dai persone che hanno visitato il campo di concentramento vicino Monaco. La scritta originale era scomparsa alla fine della guerra, ma nel 1972 era stata fatta una copia per ricordare lo sfregio che veniva reso ogni giorno ai prigionieri costretti a passarvi sotto. Ed è questa copia che è stata rubata. La nuova replica verrà fissata sul cancello d'ingresso, alto 1,87 metri. Un cartello con foto storiche spiegherà la storia e il significato della scritta, poi apposta all'ingresso di altri lager, menzionando anche il furto.

Il campo di Dachau fu aperto il 22 marzo 1933, poche settimane dopo l'avvento del regime nazista di Adolf Hitler. Diretto dalle Ss, era principalmente destinato ai prigionieri politici, ma vi furono richiusi anche ebrei, rom, sinti, omosessuali, mendicanti e prigionieri di guerra. Fino alla sua liberazione da parte delle truppe americane il 29 aprile, vi furono rinchiuse 200mila persone, 41.500 delle quali morirono di stenti o vittime di esecuzioni.

Già nel 1940 era in funzione un formo crematorio per bruciare i resti delle vittime. Assieme ad Auschwitz - dove la scritta 'Arbeit macht frei' fu rubata nel 2009 su ordine di un neo nazista svedese e poi recuperata - Dachau è uno dei simboli dell'orrore del regime nazista.

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