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Wikileaks: pubblica online documenti rubati alla Sony da hacker nordcoreani

17 aprile 2015 | 12.51
LETTURA: 3 minuti

Il sito di Assange torna a colpire e mette online le oltre 170mila email interne ed altri documenti rubati alla casa di produzione cinematografica nell'ormai famoso attacco informatico dello scorso novembre ad opera, secondo l'amministrazione Obama, della Nord Corea come rappresaglia per l'uscita del film satiro "The Interview"

Locandina del film The Interview (Foto infophoto)
Locandina del film The Interview (Foto infophoto)

Wikileaks torna a colpire e pubblica sul suo sito le oltre 170mila email interne ed altri documenti rubati alla Sony Pictures Entertainment nell'ormai famoso attacco informatico dello scorso novembre ad opera, secondo l'amministrazione Obama, della Nord Corea. La scorsa notte il sito fondato Julian Assange, diventato famoso con la pubblicazione dei documenti segreti di Pentagono e Dipartimenti di Stato sulle guerre in Iraq ed Afghanistan, ha pubblicato oltre 30mila documenti e 173mila mail della Sony, un archivio enorme che "mostra il funzionamento interno di una corporation multinazionale potente", si legge in una dichiarazione rilasciata dallo stesso Assange.

Nello spiegare perché si è deciso di pubblicare questo materiale, il fondatore di Wikileaks, che dal 2012 vive rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra per sfuggire ad un mandato di cattura svedese per aggressione sessuale, ricorda che si tratta di "materiale di rilevanza giornalistica al centro del conflitto geopolitico". "Appartiene al pubblico dominio e Wikileaks assicurerà che rimarrà tale", ha poi concluso.

Secondo Wikileaks infatti tra le centinaia di migliaia di documenti vi sono anche quelli che rivelano "i legami con la Casa Bianca (Vi sono almeno 100 email provenienti da indirizzi governativi), la capacità di avere un impatto su leggi e scelte politiche e le connessioni con il complesso industriale e militare americano".

Tra i documenti rilevati anche quelli che si collegano al caso di un altro famoso "leaker" americano, Edward Snowden. Documenti che provano l'azione di lobby e di stanziamento di un milione di dollari per la parcella dell'avvocato russo della talpa della Nsa come parte dei costi di preparazione del film di Oliver Stone su di lui.

L'attacco hacker contro la Sony è stato considerato una rappresaglia di Pyongyang per il film, allora in uscita, "The Interview" in cui si prendeva in giro il leader nordcoreno Kim Jong Un. La Corea del Nord ha negato ogni responsabilità per l'attacco alla Sony Pictures.

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