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Usa: oggi la maratona di Boston, tra corridori anche donna che perse gamba

20 aprile 2015 | 13.56
LETTURA: 4 minuti

La giovane texana quel 15 aprile di due anni fa aveva da poco terminato la corsa quando due ordigni sono esplosi causando 3 morti e 264 feriti. Dopo molte operazioni ha deciso cinque mesi fa di farsi amputare l'arto e sostituirlo con una protesi. Da allora si è allenata costantemente per prendere parte alla competizione

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Da Hopkinton, nel Massachusetts, fino al centro di Boston. Poco più di 42 chilometri che oggi, per il secondo anno consecutivo, saranno dedicati alle vittime dell'attentato avvenuto nell'edizione del 2013 quando due ordigni esplosero a breve distanza dalla linea del traguardo, causando 3 morti e 264 feriti.

Oltre 300 i corridori che prenderanno parte alla maratona di oggi. Per qualcuno ci vorranno un po più di due ore. Per Rebekah Gregory ci sono voluti due anni. La giovane texana quel 15 aprile del 2013 aveva da poco terminato la corsa. Era accanto al compagno e al figlio quando è esplosa la bomba che gli ha spappolato una gamba. Dopo molte operazioni la maratoneta, oggi 27enne, ha deciso cinque mesi fa di farsi amputare l'arto sotto il ginocchio e sostituirlo con una protesi. Da allora si è allenata costantemente per prendere parte alla competizione.

"Sono molto, molto fortunata di poter prendere parte alla gara. Mi sento onorata ed entusiasta", ha detto Rebekah che nella corsa dello scorso anno si è dovuta 'accontentare' di attraversare lo stesso traguardo in una sedia a rotelle. "Questa volta non dovrò essere assistita perché posso fare le cose da sola", ha scritto in un post sulla sua pagina Facebook che ha ricevuto oltre 4.000 "likes" in meno di 24 ore. "Questa volta ... l'unica cosa che colpirà la terra sarà la mia scarpa da corsa, dimostrerò a me stessa e al resto del mondo che sono tornata, più forte che mai .... e nessuno potrà fermarmi ora".

In una e-mail inviata alla ABC News, Rebekah ha spiegato che una settimana prima che la sua gamba fosse amputata ha iniziato un allenamento per aumentare forza e resistenza che è proseguito anche dopo l'intervento per almeno un'ora tutti i giorni. Prima dell'operazione ha inoltre scritto una lettera al suo arto: "Vai a farti un'ultima pedicure e divertiti perché domani io ti taglierò fuori dalla mia vita per sempre". Da allora ha utilizzato Facebook e Instagram per raccontare i suoi progressi verso la gara di quest'anno.

La giovane ha anche testimoniato al processo contro Dzhokhar Tsarnaev, che questo mese è stato giudicato colpevole di tutti e 30 i capi di accusa che gli erano stati imputati, 17 dei quali punibili con la pena di morte. Testimoniare, ha detto ancora Rebekah all'Abc News, l'ha aiutata a superare la sua paura di Tsarnaev, che lei chiamava "vigliacco."

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