La promotrice del concorso di vignette su Maometto bersaglio di un attacco in Texas è una delle voci più apertamente critiche dell'Islam negli Stati Uniti
Insiste nel dirsi contraria all'Islam radicale e non all'Islam e basta Pamela Geller, la promotrice del concorso di vignette su Maometto bersaglio di un attacco in Texas. Ma al tempo stesso spiega di aver deciso di cofondare l'American Freedom Defense Initiative (Afdi) per fermare "l'Islamizzazione dell'America" e la "sharia strisciante" nel suo paese.
Da blogger praticamente sconosciuta emersa all'indomani degli attacchi dell'11 settembre, Geller è passata ad essere una delle voci più apertamente critiche dell'Islam negli Stati Uniti, intervenendo anche con fare molto provocatorio sui social media.
Con la stessa forza Geller ha detto la sua su una serie di temi come quello - che considera prioritario - della necessità di rimuovere la Cupola della Roccia a Gerusalemme o ancora di porre fine alla riforma sanitaria di Obama, un "atto di stupro nazionale", secondo la sua definizione. Favorevole all'aborto e ai matrimoni gay da una parte, dall'altra è entusiasta sostenitrice di un governo di destra e della teoria del "meno Stato più mercato" con tasse e bilanci ridotti.
Il concorso di vignette su Maometto non è la prima iniziativa che l'ha portata all'onore delle cronache: già nell'aprile scorso aveva fatto parlare di sé per aver cercato di far affiggere sugli autobus di New York un controverso annuncio in cui faceva riferimento all'uccisione di ebrei da parte di musulmani. E nel 2010 a parlare di lei fu il New York Times per la dura campagna condotta dalla blogger ed ex analista finanziaria contro l'apertura di un centro islamico nei pressi del World Trade Center.
Nel 2006 uno dei siti web che facevano riferimento a lei decise di pubblicare le vignette su Maometto uscite sul quotidiano danese con conseguenti proteste in tutto il mondo. Quindi, Geller ha preso parte ad una conferenza sull'"anti-jihad" a Bruxelles ed è entrata in contatto con vari movimento europei anti-islamici come la English Defense League, contraria alla costruzione di moschee nel Regno Unito.
Se i suoi critici l'accusano di alimentare la paura nel confronti dell'Islam, e alcuni la definiscono "la blogger fanatica", i suoi sostenitori affermano che è disposta a dire cose da cui altri troppo facilmente prendono le distanze.
.jpg)
