cerca CERCA
Giovedì 18 Aprile 2024
Aggiornato: 19:47
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Terrorismo: Usa, ucciso leader Is, arrestata la moglie

16 maggio 2015 | 15.13
LETTURA: 5 minuti

Nell'operazione delle forze speciali americane nell'est del Paese è morto Abu Sayyaf, che aveva un ruolo importante nella supervisione del contrabbando di petrolio e gas. Liberata una donna di etnia yazida, tenuta in schiavitù dalla coppia. Il leader sarebbe stato in contatto con il 'califfo' Abru Bakr al-Baghdadi

(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

Le forze speciali americane hanno ucciso la scorsa notte nell'est della Siria un importante leader dello Stato islamico, Abu Sayyaf, ed arrestato sua moglie Umm. Ne ha dato notizia oggi in una nota il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Ashton Carter, precisando che nel corso dell'operazione è stata liberata una donna di etnia yazida che veniva tenuta in schiavitù dalla coppia.

Su ordine del presidente Barack Obama, si legge in una nota del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, la scorsa notte, militari americani di stanza in Iraq hanno condotto un'operazione ad al-Amr, nell'est della Siria, per catturare un importante leader dell'Is, noto come Abu Sayyaf, e sua moglie Umm Sayyaf. Nel corso dell'operazione, Abu Sayyaf è stato ucciso, mentre la moglie è stata catturata ed è attualmente detenuta dagli americani in Iraq, ed è stata liberata una donna yazida, che vogliamo restituire alla sua famiglia al più presto possibile.

Abu Sayyaf, ricorda la nota, tra le altre cose aveva un ruolo importante nella supervisione delle operazioni per il contrabbando di petrolio e gas, tra le fonti di entrate principali per l'organizzazione terroristica, grazie alle quali "l'organizzazone terroristica porta avanti le sue tattiche brutali e l'oppressione di migliaia di civili innocenti". Era anche coinvolto nelle operazioni militari del gruppo, mentre il sospetto è che anche la moglie facesse parte dell'Is, con un "ruolo importante nelle attività terroristiche" del gruppo.

La nota spiega che Obama ha autorizzato l'operazione "su raccomandazione unanime del suo team per la sicurezza nazionale" appena sono state raccolte sufficienti informazioni di intelligence. "L'operazione - si legge ancora - è stata condotta con il pieno consenso delle autorità irachene e, come i nostri raid aerei contro l'Is in Siria, nel rispetto delle leggi nazionali e internazionali".

Quanto alla moglie di Abu Sayyaf che è stata arrestata, gli Stati Uniti "stanno lavorando per determinare disposizioni per la detenuta che meglio rispettino la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e dei nostri partner e alleati, nel rispetto delle leggi nazionali e internazionali". Inoltre verrà informato il comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc), che avrà accesso alla detenuta.

Il segretario alla Difesa, Carter, ha precisato che nell'operazione, in cui nessun soldato americano è rimasto ucciso o ferito, rappresenta un altro colpo significativo allo Stato Islamico e ci ricorda che gli Stati Uniti non indietreggeranno mai nel negare un posto sicuro ai terroristi che minacciano i nostri i cittadini, i nostri amici ed alleati". La stampa americana sottolinea come quello condotto la scorsa notte dalle forze speciali sia stato un raro caso di operazione riuscita sul terreno: lo scorso anno, operazioni simili vennero condotte nell'est della Siria per liberare gli ostaggi americani James Foley e Steven Sotloff, poi giustiziati dai jihadisti, ma fallirono.

Intanto, fonti vicine all'operazione hanno rivelato alla Cnn che c'è motivo di credere che Abu Sayyaf, il leader dello Stato islamico ucciso la scorsa notte nell'est della Siria dalle forze speciali americane, potesse essere in contatto con il 'califfo', Abu Bakr al-Baghdadi, leader del gruppo terroristico. Anche se non è stato preso vivo, le forze Usa sono riuscite ad entrare in possesso dei suoi dispositivi di comunicazione.

Il raid è stato condotto da una squadra della Delta force dell'Esercito degli Stati Uniti, arrivata sul posto a bordo di elicotteri Back Hawk e di un aereo Osprey. Lo ha rivelato al "Washington Post" una fonte della Difesa americana, secondo cui non appena i mezzi hanno toccato terra, nei pressi di un edificio dove si riteneva si trovasse Abu Sayyaf, è scoppiato uno scontro a fuoco tra i militari ed i jihadisti, che hanno cercato di usare donne e bambini come scudi umani.

"Si è trattato di una battaglia vera e propria", ha detto la fonte, secondo cui nello scontro a fuoco sono rimasti uccisi una decina di militanti, oltre ad Abu Sayyaf, che sarebbe di origine tunisina ed aveva una posizione "abbastanza alta" nella gerarchia dell'Is, anche se non figurava tra i quattro super ricercati dalle autorità americane. Secondo la Casa Bianca, oltre ad essere il responsabile del contrabbando di gas e petrolio in Siria, il leader ucciso "era coinvolto anche nelle operazioni militari del gruppo".

Ancora, la fonte sostiene che le forze speciali hanno tentato di catturare Abu Sayyaf non solo per il suo ruolo, ma anche per cercare di ottenere possibili informazioni sugli americani ancora in ostaggio dei jihadisti (tra questi il giornalisti Austin Tice, rapito nell'agosto del 2012 a Damasco), informazioni che potrebbe avere anche la moglie, arrestata nell'operazione.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza