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Ulster: pasticceria cristiana dice no a torta per nozze gay, condannati

19 maggio 2015 | 17.31
LETTURA: 4 minuti

Storico verdetto della Commissione per la Parità, "è discriminazione".

Un negozio della catena di pasticcerie  Ashers Baking Company a Belfast, in Irlanda del Nord (Foto Afp)
Un negozio della catena di pasticcerie Ashers Baking Company a Belfast, in Irlanda del Nord (Foto Afp)

Una torta quanto mai amara per la Ashers Baking Company, catena di pasticcerie nord irlandese, finita nell'occhio del ciclone per aver rifiutato di preparare, adducendo motivazioni religiose, un dolce destinato a una celebrazione gay. E boccone ancora più indigesto per i suoi proprietari, la famiglia Mc Arthur, perché la Northen Ireland Equality Commission oggi ha emesso il suo storico verdetto: colpevoli di discriminazione sessuale. "L'accusato ha illegalmente discriminato il querelante sulla base del suo orientamento sessuale", ha annunciato nella gremita aula della Belfast County Court il giudice Isobel Brownlie, che ha spiegato: "E' una discriminazione per cui non ci possono essere giustificazioni".

Una vittoria più che dolce, invece, per Gareth Lee, l'attivista per i diritti gay che si è visto rifiutare da un negozio della Ashers Baking a Belfast la preparazione della torta. Il suo dolce, con l'immagine dei pupazzi del programma tv 'Sesame Street' Bert ed Ernie e la scritta "Sostegno ai matrimoni gay", avrebbe dovuto allietare la cerimonia privata organizzata per celebrare la Giornata Mondiale contro l'omofobia. Avrebbe, perché due giorni dopo essersi rivolto alla pasticceria e aver pagato il conto, al volontario dell'ufficio di assistenza legale dell'associazione gay Queer Space è arrivata la comunicazione della ditta: niente torta. A giustificazione del rifiuto, motivazioni religiose.

Mi sono sentito come una persona inferiore, ha commentato al quotidiano inglese 'The Telegraph' Lee, parlando di quell'ordine accettato e poi respinto. Una consegna a cui Karen Mc Arthur, fondatrice e direttrice della Ashers Baking Company, aveva inizialmente detto sì per evitare, spiega il giornale, imbarazzo e scomode discussioni e sperando di poter superare le sue solide convinzioni religiose di cristiana praticante. Ma di fronte all'educazione ricevuta, nulla ha potuto.

Finora in Irlanda del Nord i tentativi di legalizzare i matrimoni omosessuali sono tutti falliti

"Ammiro la genuina e profondamente radicata fede della direttrice dell'attività - ha commentato il giudice che ha emesso la sentenza - ma la famiglia Mc Arthur sapeva che il loro cliente era gay, così come sa del dibattito tuttora aperto sulla questione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso". Ed ha aggiunto: "Sapevano o comunque avrebbero dovuto averne idea: dovevano informarsi sul fatto che Lee appoggiasse i matrimoni LGBT o appartenesse ad associazioni che difendono questo tipo di legami".

La decisione della Northen Ireland Equality Commission, a cui Lee si è rivolto, si allinea completamente alle leggi anti-discriminazione in vigore in Irlanda del Nord. Quelle leggi sull'uguaglianza che però le associazioni religiose chiedono di poter rafforzare con la cosiddetta "clausola di coscienza", per ammettere comportamenti come quelli della famiglia Mc Arthur.

Dalla parte dei pasticceri della Ashers Baking Company si sono schierate le frange ultra religiose e al loro fianco è sceso in campo anche il Christian Institute, gruppo di pressione della Chiesa evangelica, che si è fatto carico di tutte le spese processuali. In una regione del Regno Unito in cui, in virtù della devolution, sono stati finora quattro i falliti tentativi di legalizzare le nozze gay, ora, la torta di Lee e Mc Arthur rischia di montare una nuova polemica, certamente meno dolce, tra favorevoli e contrari.

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