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Terrorismo: rapporto, aumenta rischio islamista in 9 Paesi occidentali

26 maggio 2015 | 12.45
LETTURA: 2 minuti

Per l'Italia il pericolo rimane invariato rispetto allo scorso anno

Mappa del rischio terrorismo e violenza politica 2015 tratta dal sito di Risk Advisory
Mappa del rischio terrorismo e violenza politica 2015 tratta dal sito di Risk Advisory

In Occidente negli ultimi 12 mesi è aumentato il rischio di attacchi terroristici, soprattutto ad opera di organizzazioni islamiste. Per otto Paesi (Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Irlanda e Norvegia) le minacce rappresentate principalmente dallo Stato Islamico e da Al Qaeda costituiscono un rischio maggiore rispetto ad un anno fa. A stabilirlo è la nuova "Mappa della violenza politica e terroristica 2015" messa a punto da Aon, azienda internazionale specializzata nella gestione dei rischi, in collaborazione con Risk Advisory.

Secondo i dati raccolti, sia per l'Italia che per la Città del Vaticano, nonostante i proclami lanciati dalla propaganda jihadista dell'Is, il fattore rischio rimane invece invariato al livello 2, al pari della Gran Bretagna. Alcuni dei Paesi occidentali più in pericolo sono anche quelli che recentemente hanno subito gravi attacchi terroristici di matrice islamista, come la Francia, l'Australia e la Danimarca. Da notare, inoltre, l'aumentato rischio di instabilità e violenze in alcuni Paesi confinanti con la Russia a causa della crescente aggressività di Mosca.

Per 21 Paesi, Aon ritiene che il rischio legato al terrorismo o alla violenza politica sia invece in diminuzione. Tra questi figurano il Brasile, il Bangladesh, Cuba, l'Egitto,il Marocco, la Tunisia e l'Uzbekistan. Da sottolineare, come dato quasi contraddittorio, la presenza della Tunisia in questo gruppo, dopo il violento attacco al Museo del Bardo di Tunisi dello scorso marzo, nel quale morirono 21 persone.

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