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Cina: mappa della rivendicazioni territoriali marittime/scheda

30 maggio 2015 | 13.23
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Dalle isole Paracel alle Spratly, la posta in gioco è strategica ed economica

Nave militare cinese - (foto Xinhua)
Nave militare cinese - (foto Xinhua)

Potenza economica e militare in ascesa, la Cina ha bisogna di energia e materie prime. Gli interessi in gioco sono enormi e si traducono in una serie di contese territoriali nei mari cui si affaccia la Cina per il controllo di piccole isole, apparentemente poco importanti, ma in realta' cruciali dal punto di vista strategico, per le rotte di navigazione, la pesca e lo sfruttamento dei fondali. Basti pensare che nel Mar della Cina meridionale nuota il 10% del pesce mondiale e circola un terzo di tutte le navi commerciali del globo. Mentre sotto i fondali giacciono almeno 100 miliardi di barili di petrolio e 2mila miliardi di metri cubi di gas naturale.

Sono tre le principali contese nel mar della Cina meridionale, che bagna dieci diversi stati. A nord, vi sono le isole Paracel, per le quali vi furono due brevi guerre fra Pechino e il Vietnam, la prima negli anni 70 combattuta dai nazionalisti del sud e la seconda negli anni 80 dal governo comunista di Hanoi. La Cina ne occupa una parte dal 1974, ma le isole sono rivendicate anche da Vietnam e Taiwan.

A sud est abbiamo invece il banco di sabbia di Scarborough, a largo delle Filippine che ne ha il controllo, rivendicato da Cina, Indonesia e Taiwan. Scendendo piu' a sud troviamo l'arcipelago delle Spratly, circa 750 fra scogli e isolotti in gran parte disabitati, il cui possesso e' pero' molto importante per la delimitazione delle acque territoriali. Per questo 45 degli isolotti sono occupati da piccole basi militari del Vietnam, la Cina, Taiwan, la Malaysia e le Filippine. La Cina ha recentemente costruito una pista d'atterraggio per aerei su un isolotto artificiale appoggiato ad alcuni scogli a pelo dell'acqua. Ma anche il Brunei reclama una zona economica esclusiva attorno ad alcuni isolotti.

Nel mar della Cina orientale, lo scontro è sull'arcipelago che i giapponesi chiamano Senkaku, i cinesi Diaoyu e i taiwanesi Dyaoyutai. Anche qui l'interesse e' legato alle rotte marine, la pesca e possibili giacimenti di idrocarburi. A sua volta Tokio e' impegnata in altre due controversie territoriali. Il Giappone contesta infatti alla Russia la sovranita' sulle quattro isole piu' meridionali dell'arcipelago delle Curili, una sessantina di isole che separano il mare di Ochotsk dal Pacifico settentrionale. Con la Corea del Sud vi e' invece uno scontro per il possesso di un gruppo di isolette nel mar del Giappone, che Tokio chiama Takeshima e Seul indica come Dodko.

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