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Russia: l'italiana Corazza, in black list per il mio chiaro impegno per l'Ucraina

31 maggio 2015 | 23.10
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Farnesina: "Black list incomprensibile non aiuta dialogo"

Anna Maria Corazza
Anna Maria Corazza

Un "atto di sfida", una "minaccia" che vuole "mettere un cerotto" e "censurare i parlamentari europei" ma anche un'occasione per "ricompattare l'Europa", che deve essere determinata nel riconfermare le sanzioni alla Russia, l'unica azione utile per riportare la pace nel continente e sanare la violazione del diritto internazionale messa in atto con l'invasione dell'Ucraina. Non ha dubbi l’italiana Anna Maria Corazza. finita nella black list di Vladimir Putin per la sua attività da europarlamentare svedese, il paese di cui ha preso la cittadinanza dopo il matrimonio con l'ex premier Carl Bildt.

"Se sono tra gli 'indesiderati' - dice all'Adnkronos - è perché io sono molto chiara nel mio impegno per la pace e la libertà in Europa e sono stata attiva nel sostenere il popolo ucraino, invaso da Putin in violazione del diritto internazionale. La nostra 'grande colpa' è quella di esserci schierati senza se e senza ma al fianco del popolo ucraino".

"Le sanzioni - spiega Corazza - non vogliono essere 'punitive' o fini a se stesse: sono l'unico strumento che abbiamo per ottenere un vero cessate il fuoco. Noi non siamo contro la Russia, ma riteniamo che non è con la politica delle sfere d'influenza e con gli Stati satelliti che si va avanti. Anzi, la Russia di Putin così si isola, si mette da sola ai margini dell'Europa".

"E non si possono mettere sullo stesso piano la 'black list' e le sanzioni - aggiunge - Le sanzioni sono conseguenza di una violazione del diritto internazionale, la lista di Putin, invece, è un atto di aggressione, di censura nei confronti di chi peraltro rappresenta il popolo europeo. Un atto non trasparente, immotivato, che ricorda altri tempi. Un atto, soprattutto, che non aiuta le relazioni: questo è il momento del dialogo, non di sfide e vendette".

"Quanto a me, un gesto di questo tipo - rivendica l'europarlamentare - non fa altro che rafforzare il mio impegno per la pace e la sicurezza in Europa. Noi faremo sentire ancora più forte la nostra voce, e spero che possa aprire gli occhi agli italiani e agli europei. Però ci tengo a sottolineare una cosa: chi dice che siamo contro la Russia sbaglia, anche perché il popolo russo è la prima vittima del revisionismo di Putin".

"Domani - afferma ancora Corazza - ci sarà la riunione della commissione congiunta dei parlamenti europeo e ucraino. All'ordine del giorno c'è anche la creazione di una sorta commissione d'inchiesta in cui si invitano i soggetti indipendenti presenti nelle zone di guerra a fare un report di quanto sta accadendo. Non sappiamo quante violazioni vengono commesse, non possiamo chiudere gli occhi di fronte a quello che succede".

L'europarlamentare si dice preoccupata: "La situazione è seria", sottolinea, ma la black list potrebbe rivelarsi anche un autogol del Cremlino: "E' un gesto che potrebbe ricompattare l'Europa. Quello che è importante - conclude Corazza - è che al consiglio europeo di giugno i capi di Stato e di Governo siano d'accordo nel rinnovare le sanzioni finché l'accordo di Minsk non viene attuato".

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