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Grecia: Tsipras, senza compromesso onorevole diremo di no

17 giugno 2015 | 15.07
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Monito Draghi: serve accordo forte in tempi brevi

(Infophoto)
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La Grecia rischia di uscire dall'euro e dall'Unione Europea se non vi sarà un accordo fra il governo di Atene e i creditori internazionali. L'avvertimento è stato lanciato oggi dalla Banca centrale di Atene. Ma il primo ministro ellenico Alexis Tsipras, citato dal sito dell'agenzia greca Ana, dichiara: "Se non raggiungeremo un compromesso onorevole, diremo di no".

"La conclusione di un nuovo accordo con i nostri partner è della massima importanza per allontanare i rischi immediati all'economia - si legge nella nota della Banca centrale di Atene - Al contrario, il mancato raggiungimento di un accordo segnerà l'inizio di un percorso doloroso che porterà inizialmente ad un default greco e alla fine all'uscita del Paese dall'area euro e, molto probabilmente, dall'Unione Europea".

Il nostro governo, ha detto Tsipras dopo aver ricevuto l'omologo austriaco Werner Faymann, ha ricevuto il mandato di concordare un accordo sostenibile e giudicherà il risultato dei negoziati sulla base della sua fattibilità economica e accettabilità sociale. A decidere saranno il governo e il parlamento, ha aggiunto Tsipras escludendo di volersi rivolgere al popolo greco. "Le nostre proposte rispondono alle richieste delle istituzioni sugli obiettivi fiscali e le riforme", ha rimarcato il leader di Syriza, riferendosi al progetto di graduale abolizione delle pensioni anticipate fra il 2016 e il 2022. In questo modo, ha spiegato, vi saranno risparmi per 2,5 miliardi di euro: non avremo 1,8 miliardi di risparmi nel 2016, ma si tratterà di 300 milioni e questo non significherà che non sia una grande riforma. Secondo Tsipras, l'insistenza di creditori internazionali sui tagli alle pensioni è "incomprensibile".

Da parte europea si insiste intanto sulla possibilità di un accordo malgrado i tempi ristretti. "Il tempo sta finendo, ma un accordo è ancora possibile", ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, alla vigilia della riunione di domani dei ministri delle Finanze dell'eurozona, cruciale per le sorti della Grecia. E, per concentrarsi sul caso di Atene, Dijsselbloem ha annunciato il rinvio a luglio della scelta del nuovo presidente dell'Eurogruppo, prevista in un primo tempo per domani. Per il vicepresidente della Commissione europea con delega all'Euro, Valdis Dombrovskis, le "condizioni tecniche" per arrivare a un accordo sul piano di riforme della Grecia "ci sono, ma ora serve la volontà politica da parte greca per arrivarci".

"E' falso dire che la Commissione Ue imponga nuove misure di austerità alla Grecia - afferma dal canto suo il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici - Le nostre misure sono ragionevoli e le istituzioni sono state molto flessibili" nei confronti del governo ellenico. In particolare, aggiunge, non c'è stata "nessuna imposizione sulla riforma del sistema pensionistico, che tra l'altro non si tradurrebbe in nuovi tagli. Attendiamo ancora una risposta alle nostre proposte moderate, realiste e sensate. La palla è nel campo della Grecia".

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