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Grecia: ambasciata Roma, noi siamo dalla parte degli ottimisti

19 giugno 2015 | 17.31
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(Infophoto)
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"Noi siamo dalla parte degli ottimisti e siamo sicuri che il vertice di lunedi prossimo riuscirà a raggiungere una soluzione, nel rispetto delle regole dell'Unione Europea, ma anche della democrazia, una soluzione che permetterà alla Grecia di tornare alla crescita dentro l’eurozona". A dirlo all'Adnkronos è Yorgos Mamalos, Consigliere Stampa dell’Ambasciata della Grecia, commentando la convocazione straordinaria per lunedì di un vertice dei capi di Stato e di governo dei Paesi dell'area euro.

Il vertice "è uno sviluppo positivo nel percorso verso un accordo finale e duraturo", afferma Mamalos, ricordando che il governo greco ha "sempre ritenuto opportuno che i negoziati si facessero ad un incontro europeo al vertice ed è anche per questo che sta lavorando per il suo successo". "In ogni modo - aggiunge - bisogna assicurare, come d’altronde è stato diffuso dal portavoce del governo ellenico, che non vi è alcun caso di 'controllo di capitali', e che i depositi nelle banche sono garantiti e lo stesso sistema bancario del paese è solido".

"La questione ellenica - sottolinea - non riguarda soltanto la Grecia, ma il futuro della stessa integrazione europea come un processo politico, sociale, economico e culturale, basato sulla visione dei suoi padri fondatori. Potrei dire che l'Europa nel suo insieme si trova in un bivio. In ogni caso è ben chiaro che il governo greco ha già fatto delle concessioni significative durante gli ultimi mesi delle trattative affinché si raggiungesse una soluzione definitiva e duratura nell’interesse non solo della Grecia ma anche di tutti i popoli dell'Europa e dell'idea europea".

è un "mito" che gli stipendi e le pensioni dei greci vengano pagati dagli europei

"Nessuno può negare che la crisi che ha colpito la Grecia è stata una crisi sistemica, una crisi internazionale che ha colpito maggiormente l’Europa e in modo particolare i paesi del Mediterraneo - afferma il diplomatico - Com’è anche vero che il popolo greco ha fatto dei sacrifici sovrumani per affrontarla durante gli ultimi cinque anni". E per quanto riguarda i temi dei negoziati con i creditori internazionali, Mamalos vuole sottolineare come appaia "ingiusto l’utilizzo di indicatori statistici in modo selettivo per creare impressioni spesso infondate che oscurano la realtà, come per esempio il mito diffuso che gli stipendi e le pensioni dei greci vengono pagate dai contribuenti europei".

In un articolo pubblicato ieri sul quotidiano tedesco Tagesspiegel, ricorda il diplomatico, il primo ministro greco Alexis Tsipras "non nega le patologie strutturali del sistema pensionistico in Grecia, ribadendo che il problema principale si trova nei ricavi diminuiti durante gli ultimi anni".

"Viene evidenziato il fatto - nota Mamalos - che nel periodo 2010-2014, con una serie di misure a causa dei memoranda e della politica dell’austerità, i fondi del sistema pensionistico sono stati diminuiti di quasi 13 miliardi di euro, con una corrispettiva riduzione delle pensioni e delle indennità sociali ad un tasso che tocca quasi il 50%, esaurendo in tal modo ogni possibilità per ulteriori riduzioni. Di fronte a tale situazione il governo greco ha presentato proposte concrete per la razionalizzazione e la sostenibilità del sistema e principalmente la soppressione immediata dei prepensionamenti e l’integrazione dei fondi pensionistici".

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