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Usa: donazioni suprematista bianco a diversi candidati repubblicani

22 giugno 2015 | 14.53
LETTURA: 3 minuti

Il delirio razzista dell'autore della strage di Charleston

Fiori davanti alla  Emanuel African Methodist Episcopal Church teatro della strage di Charleston.  - (INFOPHOTO)
Fiori davanti alla Emanuel African Methodist Episcopal Church teatro della strage di Charleston. - (INFOPHOTO)

Tutti gli aspiranti candidati repubblicani alla presidenza hanno condannato senza mezzi termini il massacro nella chiesa afroamericana di Charleston, ma le ricadute della vicenda rischiano di imbarazzare alcuni di loro. A quanto scrive il New York Times, ben tre aspiranti candidati - Ted Cruz, Rick Santorum e Rand Paul - hanno ricevuto donazioni per decine di migliaia di dollari da un suprematista bianco che viene citato da Dylann Roff, il giovane accusato della strage, come sua fonte di ispirazione.

Un portavoce di Cruz, ha detto al giornale di aver appena appreso della donazione e di volerla restituire subito, mentre gli altri due candidati non hanno risposto.

Il donatore è Earl Holt III, un texano che si presenta come presidente del Consiglio dei Cittadini Conservatori. Nel delirante manifesto razzista apparso sul suo sito, Roof afferma di aver scoperto la realtà dei "brutali omicidi compiuti da neri contro i bianchi" proprio grazie al sito web del Consiglio. Holt ha commentato di non esserne sorpreso, aggiungendo di essere uno dei pochi ad avere il coraggio di parlare di questo tema. Ma poi ha detto di non sostenere la violenza e di non ritenersi responsabile del massacro. Secondo il Souther Poverty Law Center, un'ente molto autorevole sul tema dei reati a sfondo razziale, quello di Holt è un gruppo suprematista che si oppone al "mescolamento delle razze" e considera inferiori i neri.

Un'altra questione imbarazzante per molti candidati repubblicani è se la bandiera confederata, esaltata da Roof, debba continuare a sventolare davanti al parlamento locale della Carolina Del Sud. Rick Santorum e Mike Huckabee hanno cercato di svicolare, dicendo che la questione riguarda gli abitanti di quello Stato. Lindsay Graham ha sostenuto lo stesso concetto, aggiungendo però che per qualcuno rappresenta una parte della guerra civile e per altri "è un simbolo razzista".

L'ex governatore della Florida Jeb Bush è invece stato molto più chiaro: "In Florida - ha sottolineato - abbiamo levato la bandiera dai luoghi ufficiali e l'abbiamo messa al museo, dove è il suo posto". A lanciare il sasso nello stagno era stato l'ex candidato repubblicano del 2012 Mitt Romney che all'indomani della strage di Charleston ha chiesto di ritirare dai luoghi pubblici la bandiera confederata, vessillo dei sudisti nella guerra di Secessione, per rispetto ai nove morti. Bravo Mitt, ha subito twittato il presidente americano Barack Obama.

Take down the #ConfederateFlag at the SC Capitol. To many, it is a symbol of racial hatred. Remove it now to honor #Charleston victims.— Mitt Romney (@MittRomney) 20 Giugno 2015

Good point, Mitt. https://t.co/Ryusfp8Xbh— President Obama (@POTUS) 21 Giugno 2015

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