Un anno dopo la proclamazione del Califfato da parte di Abu Bakr al Baghdadi, lo Stato islamico sta acquistando forza e terreno, espandendosi oltre i confini di Siria e Iraq, e questo anche per la mancanza di "una strategia reale" da parte della comunità internazionale. Questa l'opinione di Celina Realuyo, esperta americana di terrorismo, in particolare di lotta al finanziamento dei gruppi terroristici, già consigliera alla Casa Bianca durante le ammistrazioni Clinton e Bush.
"Ad un anno dalla nascita del Califfato - dice in un'intervista all'Adnkronos - lo Stato islamico sta diventando sempre più potente ed è attivo non più solo in Iraq ed in Siria, ma sta guadagnando forza anche in Afghanistan ed in Africa", dove alcuni gruppi una volta fedeli ad al Qaeda hanno giurato fedeltà all'Is.
Secondo Realuyo, dietro l'avanzata dei jihadisti agli ordini di al-Baghdadi c'è la mancanza di "un vera strategia" da parte della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, "non è stato definito alcun obiettivo realistico", senza contare che "le forze di sicurezza irachene e siriane non hanno le capacità per sconfiggere l'Is".
Ma, al di là delle operazioni militari, l'esperta, che insegna al William J Perry Center per gli studi sulla difesa dell'Università di Washington, ritiene che la comunità internazionale "dovrebbe dedicare più sforzi a contrastare la radicalizzazione dei giovani", in particolare in Occidente. Quanto alla presa dell'Is sulla popolazione musulmana, la convinzione di Realuyo è che poco o nulla abbia a che fare con l'ideologia: "Lo Stato islamico usa la violenza ed il terrore per imporre la sua volontà sulla gente, più che l'ideologia".
