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Nablus, danno fuoco alla casa: muore bimbo palestinese. Abbas: "Ricorso alla Cpi"

31 luglio 2015 | 08.53
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L'incendio sarebbe stato appiccato da coloni israeliani

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Un bimbo palestinese di 18 mesi è morto avvolto dalle fiamme in un incendio appiccato alla sua casa all'ingresso del villaggio di Douma, vicino a Nablus in Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti della sicurezza palestinese. A provocare l'incendio sarebbero state delle persone mascherate, secondo alcuni testimoni tre coloni ebrei, che hanno gettato bombe molotov contro l'abitazione, per poi l'asciare sull'edificio adiacente scritte in ebraico inneggianti alla "vendetta".

La piccola vittima si chiamava Ali Saad Dawabsheh. Nell'incendio sono rimasti ustionati i genitori, Saad Mohammed e Riham Dawabsheh, e un altro figlio di quattro anni. Secondo i testimoni il padre è riuscito a salvare la moglie e l'altro bimbo ma non è riuscito ad individuare nel fumo e nel buio l'altro figlio.

"Siamo di fronte a un attacco che si sospetta abbia un movente nazionalista" ha detto il portavoce della polizia israeliana Luba Samri.

E' un "barbaro atto di terrorismo" ha dichiarato il portavoce militare israeliano Peter Lerner assicurando che sono state messe in campo tutte le risorse disponibili per trovare i responsabili. Sono stati dispiegati numerosi militari e blocchi stradali.

Una dura condanna è arrivata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "Sono scioccato da questo terribile atto criminale. Si tratta di un attacco terroristico. Israele mantiene un atteggiamento ferreo contro il terrorismo, non importa chi siano i colpevoli" ha detto Netanyahu, assicurando di aver "incaricato le forze di sicurezza di utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per catturare gli assassini e consegnarli alla giustizia".

"Il governo israeliano è unito nella sua strenua opposizione a gesti talmente terribili e iniqui", ha aggiunto il premier in un comunicato in cui porge, a nome dei cittadini israeliani, le condoglianze alla famiglia colpita.

Il presidente dell'Anp, Mahmoud Abbas, ha spiegato che l'Autorità nazionale palestinese (Anp) "si rivolgerà alla Corte penale internazionale in seguito alla morte del bambino", sottolineando che "quanto accaduto a Duma si aggiunge al registro dei crimini commessi dai coloni e dal governo israeliano". "Se il governo israeliano volesse fermarli lo farebbe, parla di terrorismo ebraico, ma poi non prende misure", ha detto Abbas ai giornalisti, definendo questo episodio "un crimine di guerra e un crimine contro l'umanità".

Per il segretario del comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), Saeb Erekat, il rogo "fa parte della serie di atti terroristici incoraggiati dal governo d'occupazione, che ha alimentato la cultura dell'odio nella società israeliana fornendole protezione assoluta e sostegno militare ed economico". Erekat ha poi puntato il dito contro "la comunità internazionale, l'Onu e l'Ue", che sono "i primi responsabili per non aver portato Israele di fronte alla giustizia internazionale per sanzionarlo dei suoi crimini organizzati contro l'umanità e i diritti dei palestinesi".

Il movimento islamico palestinese di Hamas ha esortato gli abitanti della Cisgiordania a scendere in strada e a manifestare contro Israele per l'incendio doloso. L'appello a manifestare è stato rivolto dal portavoce di Hamas all'estero, Husam Badran, che ha anche chiesto agli abitanti della Cisgiordania di ''difendere la Moschea di Al-Aqsa Mosque''. Dopo la morte del bambino di 18 mesi tutti ''i soldati e i coloni israeliani sono obiettivi legittimi della resistenza'' ha detto Badran.

L'Unione Europea ha chiesto "un'indagine piena e rapida per portare davanti alla giustizia i responsabili di questo terribile crimine" ed ha esortato alla "tolleranza zero" nei confronti della violenza dei coloni ebrei, sospettati di essere gli autori del rogo. Questa la reazione dell'Alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini all'uccisione "a sangue freddo" del bambino palestinese di 18 mesi, che "ci ricorda la drammatica situazione nella regione e sottolinea la necessità urgente di una soluzione politica del conflitto israelo-palestinese".

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