L'Italia lascia il proprio segno nella giornata dell'orgoglio centrafricano, con l'inaugurazione di Djibloho, la nuova capitale della Guinea Equatoriale, alla presenza di 19 tra capi di stato e primi ministri. In primo piano, come racconta l'Adnkronos, unica testata europea presente, anche il lavoro del Gruppo Piccini, la multinazionale con base a Perugia che ha costruito il Grand Hotel Djibloho, un complesso residenziale realizzato con i più alti standard del made in Italy, dai marmi di Carrara ai lampadari di Murano. La Piccini, che si affida all'architetto Hernando Suarez, lo stesso dello Juventus Stadium, sta costruendo anche mille abitazioni sociali e farà altre infrastrutture, dallo stadio alle scuole.
L'anniversario della Repubblica della Guinea Equatoriale, fatto volutamente coincidere dal Presidente Teodoro Obiang con l'inaugurazione della nuova capitale, si è trasformato in un'occasione di orgogliosa coesione tra una serie di paesi, Guinea Equatoriale, Guinea, Togo, Gabon, Repubblica Centrafricana, Congo, São Tomé e Benin, i cui destini si sono spesso dovuti incrociare con eventi drammatici.
E' stato così dunque che dopo la parata militare di prassi, dinnanzi ad una tribuna colma di personalità politiche hanno sfilato più di 200mila persone in rappresentanza di tutte le classi sociali e le formazioni politiche della Guinea Equatoriale (opposizioni comprese), insieme ai rappresentanti di tutte le aziende straniere che operano nell'area (Piccini in testa) e alle delegazioni straniere.
