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Raid russi in Siria, colpiti obiettivi dell'Is

02 ottobre 2015 | 10.04
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Ian Bremmer: "Mosca non mollerà Assad, Usa si sentono ingannati"

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

I raid aerei condotti dalla Russia e dall'aviazione di Damasco hanno colpito diversi obiettivi dello Stato Islamico (Is) nel nord della Siria. E' quanto rende noto l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana citando una fonte militare di Damasco. In particolare, l'organo ufficiale del regime di Bashar al-Assad fa sapere che raid russi e siriani hanno colpito un centro di comando dell'Is nella provincia settentrionale di Aleppo, un deposito di armi e un campo di addestramento dei jihadisti nella zona di Marat al-Numan e la città di Hbait nella campagna della provincia nordoccidentale di Idlib.

Nei raid sono anche state distrutte decine di veicoli dei miliziani i nella zona di Kafr Zaita nella campagna della provincia centrale di Hama. Ieri una fonte militare aveva riferito alla Xinhua a condizione di anonimato che più di trenta aerei da combattimento russi erano arrivati in Siria per prendere parte alla lotta all'Is e al Fronte al-Nusra legato ad al-Qaeda. I raid russi in Siria sono iniziati mercoledì 30 settembre su richiesta del regime di Damasco e, secondo fonti dell'opposizione siriana, hanno provocato vittime civili.

I raid hanno colpito la zona di Raqqa, roccaforte dei jihadisti del sedicente Stato Islamico (Is). Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede in Gran Bretagna legata agli attivisti delle opposizioni, almeno "12 combattenti dell'Is" sono stati uccisi nelle operazioni. "I caccia russi hanno effettuato nella notte almeno nove raid a Raqqa, uccidendo 12 combattenti dell'Is", ha detto all'agenzia di stampa Dpa Rami Abdel-Rahman, direttore dell'Osservatorio. Nella zona di Raqqa nel luglio del 2013 è stato rapito Padre Paolo Dall'Oglio.

L'Osservatorio siriano per i diritti umani denuncia che ci sono anche due bambini tra gli almeno sette civili uccisi nei raid aerei che la Russia ha condotto nella provincia di Idlib, nel nordovest della Siria, ufficialmente per contrastare l'avanzata dello Stato islamico (Is). ''Quattro civili, tra cui un bambino e una donna, sono stati uccisi in raid condotti da un aereo da combattimento russo'', spiega. I bombardamenti hanno colpito il distretto di Jabal al-Zawiya, area sotto il controllo di gruppi islamici ribelli e della cellula di al-Qaeda in Siria.

''Altri tre civili, tra cui una ragazzina e una donna, hanno perso la vita in bombardamenti condotti da questi aerei sul villaggio di Habeet", sempre nella provincia di Idlib che confina con la Turchia. Secondo gli attivisti dell'Osservatorio, sono 28 le persone uccise nei raid aerei russi dal loro primo lancio mercoledì. La Coalizione nazionale delle forze dell'opposizione siriana accusa invece Mosca dell'uccisione di 36 civili nella provincia di Homs mercoledì, ma il Cremlino nega che ci siano stati civili tra le vittime dei raid.

Mosca ostenta ottimismo sulle operazioni militari in Siria e descrive come "costruttivi" i primi colloqui con gli americani, circa un'ora di conference call ieri, di 'deconflicion' (contatti per scongiurare incidenti fra i militari impegnati in operazioni non coordinate sullo stesso territorio).

L'operazione militare russa "si protrarrà tre o quattro mesi", ha detto il presidente della Commissione esteri della Duma, Aleksis Pushkov in una intervista a Europe 1 in cui ha anticipato l'intensificazione dei raid e ribadito che l'operazione di Mosca ha come obiettivo "diverse organizzazioni terroristiche".

Il presidente francese Francois Hollande, che prima dell'inizio del vertice sull'Ucraina a Parigi questo pomeriggio incontrerà Vladimir Putin per parlare di Siria, non nasconde la sua preoccupazione. Così come ieri sera aveva fatto la Casa Bianca, descrivendo come "indiscriminati" i raid russi contro le milizie anti Assad e denunciando il "rischio, per la stessa Russia, di essere trascinata ancora più profondamente nel conflitto".

Hollande ha quindi sottolineato come sia "importante" che Mosca rispetti la sua parola, ovvero quello che ha affermato il ministro degli esteri Sergei Lavrov, secondo cui gli obbiettivi sono gli stessi di quelli della coalizione a guida americana (fra i gruppi da colpire c'è anche il Fronte di al Nusra che fa capo ad al Qaeda, ha sottolineato Lavrov). "I raid devono, indipendentemente da chi li compie, essere mirati contro Daesh e nessun altro gruppo", ha invece affermato Hollande.

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