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Libia, Onu propone governo di unità nazionale

09 ottobre 2015 | 08.29
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Scetticismo di Tobruk e Tripoli

Scontri in Libia, immagine di repertorio (Infophoto) - INFOPHOTO
Scontri in Libia, immagine di repertorio (Infophoto) - INFOPHOTO

L'inviato Onu per la Libia, Bernardino Leon, ha proposto la formazione di un governo di unità nazionale per il Paese dopo mesi di difficili negoziati tra le fazioni rivali. Durante una conferenza stampa nella notte in Marocco, Leon ha annunciato che il 55enne Fayez Sarraj, della Camera dei Rappresentanti di Tobruk, è il candidato proposto per la carica di premier. "Se sostenuto da tutti i libici, questo sarà il miglior governo al mondo", ha detto l'inviato Onu, come riferisce l'agenzia di stampa Dpa.

Il Parlamento di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, e quello di Tripoli dovranno approvare l'accordo e ci sono già alcuni politici che - apparentemente a titolo personale - sollevano perplessità sul piano Onu. Abdulsalam Bilashahir, del Congresso generale nazionale di Tripoli, ha detto chiaramente alla Bbc che "noi non siamo parte di questo governo". "Non significa nulla per noi - ha incalzato - Non siamo stati consultati".

Per Ibrahim Alzaghiat, politico della Camera dei Rappresentanti di Tobruk al quale dà voce la stessa Bbc, "la scelta di Leon è stata poco saggia" perché "la proposta di questo governo porterà alla divisione della Libia". Tre giorni fa l'Assemblea di Tobruk ha approvato un emendamento alla Dichiarazione Costituzionale del 2011 prorogando il suo mandato oltre la scadenza del prossimo 20 ottobre.

Soddisfazione per l'annuncio di Leon è arrivata dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. "Dopo mesi di disordini e incertezza, il segretario generale invita i libici a non sprecare questa opportunità", si legge in un comunicato del suo portavoce. In Libia regna il caos dal 2011, dalla fine dell'era di Muammar Gheddafi. Ahmed Maiteeq, ex vice premier, è tra i candidati proposti come numero due di Sarraj. I vice saranno tre in rappresentanza delle regioni orientale, occidentale e meridionale della Libia. Per Mussa al-Kouni, un altro dei tre vice premier proposti, "siamo solo all'inizio della fase più difficile". Secondo il giornale online Libya Herald, il piano inizialmente presentato è stato modificato per includere sei, e non cinque, membri di un nuovo consiglio presidenziale guidato da Sarraj. "Tutti lavoreranno come una squadra", ha detto Leon da Shirkat, sottolineando che la comunità internazionale fornirà il "massimo sostegno" al nuovo esecutivo.

A esprimere "soddisfazione per il risultato conseguito nella notte dalle delegazioni delle formazioni libiche", è il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. "Si tratta -sottolinea il titolare della Farnesina - di un’importante tappa del percorso verso l'auspicabile creazione di un governo di unità nazionale. Ora è fondamentale che tutte le parti approvino l’intesa raggiunta questa notte e procedano alla firma dell’accordo. L’Italia, nel riconoscere l’incessante sforzo compiuto dall’inviato delle Nazioni Unite, Bernardino Leon - conclude il ministro b– continuerà a dare il suo sostegno alle prossime tappe verso la pace e la stabilità della Libia".

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