Eva contro Beata: sono donne le due principali protagoniste del voto che si celebrerà domenica in Polonia, dove gli elettori sono chiamati a rinnovare le due camere del parlamento. Eva Kopacz, 58 anni, attuale primo ministro, leader di Piattaforma Civica, succeduta ai vertici del partito e del governo al carismatico Donald Tusk quando questi ha lasciato per andare a rivestire l'incarico di presidente del Consiglio Europeo, avrà di fronte a sé Beata Szydlo, espressione del partito di opposizione PiS, dato per grande favorito dai sondaggi della vigilia.
Kopacz, pediatra di formazione, è riuscita ad imporre il proprio punto di vista su quello dei potenti del partito, ma non a trascinare la base degli elettori, più stanchi dopo 8 anni di governo del movimento, con la stessa forza che sapeva imprimere Tusk. I due dibattiti elettorali l'hanno vista scarsamente incisiva e convincente e i rivali all'interno del movimento si farebbero sicuramente avanti a sfidarla per la leadership nel caso di una sconfitta.
A sfidarla domenica sarà Beata Szydlo, la candidata di Diritto e Giustizia, scelta per l'incarico dal leader del PiS, Jaroslaw Kaczyński, per la sua lealtà e perché con lei i rischi di allontanare gli elettori moderati sono minori. E' stata Szydlo a gestire con successo la campagna presidenziale del partito che qualche mese fa si è conclusa con la vittoria di Andrzej Duda. Figlia di un minatore, proveniente dalla regione meridionale del paese, la 52enne Szydlo ha cominciato, come la rivale, a fare politica a livello locale.
Se Kopacz è riuscita secondo gli osservatori ad imporre la sua linea all'interno del movimento, su Szydlo si concentrano i timori di chi crede che anche dopo un'eventuale vittoria a tirare le redini sarebbe sempre Kaczyński. Tanto che la candidata premier si è sentita in dovere di precisare: "Ho le mie idee e le mie opinioni. Posso essere caparbia e non mi lascerò manovrare".