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Da Mostefai a Abdeslam, ecco l'identikit del commando di Parigi

16 novembre 2015 | 14.06
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Con le ore si fa sempre più chiaro l'identikit del commando di terroristi che hanno messo a segno venerdì sera i devastanti attentati di Parigi, costati la vita ad almeno 129 persone. Al momento sono stati identificati cinque dei sette kamikaze che si sono fatti esplodere o sono stati uccisi dagli agenti di sicurezza francesi.

Il primo è Omar Ismail Mostefai, 29enne morto nell'attacco al Bataclan, identificato grazie alle impronte digitali rinvenute sul dito indice, unica porzione del suo corpo rimasta intatta dopo l'esplosione della cintura che portava addosso. Era nato nella periferia di Parigi e risiedeva a Chartres. Aveva alle spalle otto condanne per piccoli reati ed era schedato per la sua vicinanza ad ambienti dell'Islam radicale.

Sempre al Bataclan, si è fatto saltare in aria Samy Amimour, 28 anni, cittadino francese nato in un sobborgo di Parigi. Era stato posto sotto controllo giudiziario nel 2012 per i suoi legami con gruppi terroristici e in relazione a un fallito tentativo di recarsi in Yemen. Era ricercato dal 2013, per aver violato i termini del controllo giudiziario e nei suoi confronti era stato emesso un mandato di cattura internazionale. Due anni fa, secondo quanto affermato dalla sua famiglia, era andato in Siria dove si era sposato. Tre familiari sono stati presi in custodia dalla polizia.

Corrispondono invece ad Ahmad Al Mohammad, 25 anni, le impronte di uno dei kamikaze che si sono fatti esplodere vicino allo Stade de France. Nato il 10 settembre 1990 in Siria, nella città di Idlib, l'uomo era stato registrato dalle autorità greche dopo il suo arrivo con i migranti sull'isola di Lero nel mese di ottobre del 2015. Sarebbe suo il passaporto siriano ritrovato nel luogo dell'attentato.

Morto allo Stade de France anche Bilal Hadfi, 20 anni, cittadino francese e residente in Belgio. Secondo alcune informazioni riferite dalla stampa, ha trascorso molto tempo in Siria, dopo aver aderito al gruppo estremista dello Stato Islamico.

C'è poi Ibrahim o Brahim Abdeslam, identificato dagli inquirenti come l'uomo che si è fatto saltare in aria all'interno del caffè Comptoir Voltaire. Il 31enne, che aveva vissuto nel quartiere di Molenbeek, alla periferia di Bruxelles, è uno dei tre fratelli che si ritiene siano coinvolti nelle stragi: Mohamed Abdeslam, arrestato sabato in Belgio e poi rilasciato, e il 26enne Salah Abdeslam, francese nato a Bruxelles, sfuggito clamorosamente a un controllo alla frontiera franco-belga alle 8 del mattino di sabato. Il giovane è stato identificato dagli inquirenti come l'uomo che ha noleggiato la macchina utilizzata dai terroristi nell'attacco al Bataclan.

Secondo quanto racconta il quotidiano belga la Derniere Heure, Salah era un amico d'infanzia di Abdelhamid Abaaoud, il capo della 'Cellula di Verviers', neutralizzata dalle forze speciali della polizia belga a gennaio, e considerato il cervello degli attentati di Parigi. Cittadino belga di origine marocchina il 28enne è andato a combattere in Siria ed è tristemente famoso per un video registrato nel 2014 in cui guida un'automobile che trascina dietro alcuni corpi mutilati.

Gli inquirenti pensano che il commando che ha agito presso lo Stade de France, il teatro Bataclan e nei ristoranti di Xéme e Xiéme arrondissement possa essere composto da una ventina di persone, si cercano quindi gli altri fiancheggiatori.

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