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Argentina: Scioli contro Macri, è tutta italiana la sfida per la presidenza/scheda

21 novembre 2015 | 13.12
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Daniel Scioli e Mauricio MacriAFP PHOTO / EITAN ABRAMOVICH AFP PHOTO - AFP
Daniel Scioli e Mauricio MacriAFP PHOTO / EITAN ABRAMOVICH AFP PHOTO - AFP

E' tutta italiana la sfida per la presidenza argentina. A contendersela, al ballottaggio di domani, saranno Daniel Scioli e Mauricio Macri. Governatore della provincia di Buenos Aires dal 10 dicembre del 2007, rieletto nel 2011, Scioli, del Fronte per la Vittoria, lo stesso della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, è di lontane origine molisane. Vice presidente durante il mandato di Nestor Kirchner, il 58enne Scioli è stato anche deputato, nonché segretario allo Sport e al Turismo.

Laureato in marketing, ex campione di motonautica, ha perso il braccio destro in un incidente di gara. Dopo essersi ritirato dal mondo dello sport, anni durante i quali si è comunque dedicato all'attività imprenditoriale, ha deciso di aderire al Partito Giustizialista, di cui è stato anche presidente. Candidato alla presidenza per il Fronte per la Nazione, si è imposto alle primarie di agosto con circa il 38%.

Nel 1975, quando aveva 18 anni, un gruppo armato sequestrò suo fratello Jose. Fu proprio lui a svolgere il ruolo di negoziatore e suo fratello venne liberato dopo il pagamento del riscatto. Anche la sua compagna, Karina Eliana Rabolini, è in qualche modo 'legata' all'Italia, dove ha sfilato quando era modella.

Dopo alcune riserve iniziali, la presidente argentina ha dichiarato il suo sostegno per lui. "Daniel - ha detto prima delle elezioni del 25 ottobre la Kirchner - sarà il presidente di tutti gli argentini e porterà avanti questa importante parte di lavoro che abbiamo lanciato".

Adesso Scioli si contende la presidenza dell'Argentina con Macri, figlio dell'imprenditore e magnate di origine calabresi Franco Macri, che arrivò in Argentina nel gennaio del 1949. Capo del governo di Buenos Aires Macri è candidato dell'opposizione con Cambiamo.

Laureato in ingegneria all'Università cattolica argentina e presidente del Boca Juniors tra il 1995 ed il 2007, nel 1991 fu sequestrato e venne liberato, dopo 12 giorni, a seguito del pagamento di sei milioni di dollari. Successivamente i suoi rapitori sono stati trovati, arrestati e condannati.

All'inizio del 2003 ha fondato il partito Compromesso per il Cambiamento, mentre nel 2005 ha creato l'alleanza elettorale Proposta repubblicana, insieme a Ricardo Lopez Murphy, presidente del partito Ricreare per la Crescita.

Venne eletto deputato e nel 2006 ha alternato la sua attività al Congresso nazionale a quella di presidente del Boca Juniors, che gli costò alcune critiche per 'assenteismo'.

Nel 2007 è stato eletto capo del governo della città di Buenos Aires, incarico che gli è stato confermato alle elezioni del 2011. E' suo il prologo del libro "Personalità religiose della città di Buenos Aires. Uomini e donne credenti che hanno lasciato il loro segno", una trentina di biografie su esponenti di fedi diverse, tra cui anche quella di suor Eufrasia, di origine calabrese.

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