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Il fratello a Salah: "Consegnati, meglio in prigione che morto"

22 novembre 2015 | 13.11
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Il fratello a Salah:

"Noi gli diciamo che preferiamo vederlo in prigione che al cimitero". Così, intervistato da Rtbf, Mohamed Abdeslam ha rinnovato l'invito a costituirsi al fratello Salah, il terrorista del commando degli attacchi di Parigi che sarebbe rientrato in Belgio dove è scattato l'allarme di massima allerta terrorismo.

"Noi vorremmo che Salah si costituisse - ha detto ancora Mohamed - perché ci possa dare le risposte che cerchiamo, alla sua famiglia ed alle famiglie delle vittime". Mohamed ha poi detto di credere che suo fratello abbia avuto un ripensamento all'ultimo minuto e che non abbia partecipato agli attacchi: "ha fatto un passo indietro", ha detto.

"Gli chiedo di arrendersi, di costituirsi alla giustizia per poter rispondere a tutte le domande", ribadisce Mohamed Abdeslam ai microfoni di Rai News 24. "Ho molta speranza che si arrenda anche se ha paura", ha aggiunto. "Non sappiamo chi l'ha manipolato. Per questo vogliamo che si arrenda e che possa rispondere. Non abbiamo visto in lui una radicalizzazione. Né in Ibrahim (il terzo fratello che si è fatto saltare in aria negli attentati di Parigi, ndr.) né in lui. È una forma di manipolazione".

Alla domanda se Salah abbia cercato di contattarlo, Mohamed risponde: "Non ha cercato di contattarmi. Ci sono alcune informazioni che circolano. Si può sentir dire che Salah cerca di raggiungermi, che mi fa passare dei messaggi... Ma sono informazioni da prendere con molta precauzione perché non c'è una certezza".

Alla domanda su che differenza ci fosse fra Salah e Ibrahim, Mohamed risponde: "Ibrahim è arrivato fino alla fine del suo atto perché era molto influenzabile. Era uno che si poteva manipolare facilmente. Mi dico che purtroppo non ha saputo all'ultimo minuto prendere la decisione giusta e far marcia indietro, cosa che probabilmente Salah ha fatto", conclude.

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