Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan torna a chiedere alla Russia di Vladimir Putin il dialogo nel mezzo delle tensioni dopo l'abbattimento del Su-24 russo da parte delle forze di Ankara. In un discorso trasmesso in diretta dalla tv satellitare al-Jazeera, Erdogan, rivolgendosi alla Russia, ha ribadito l'invito a "parlare dell'incidente" in occasione della conferenza sul clima di Parigi.
"La Russia è importante per la Turchia, ma anche la Turchia è importante per la Russia", ha affermato il presidente turco, che ha parlato di "tristezza" per l'abbattimento dell'aereo e ha espresso la speranza che simili incidenti non accadano più in futuro.
"Questo incidente ci turba molto. Spero davvero non accada di nuovo. Dobbiamo parlare della questione e trovare una soluzione. Lunedì Parigi ospiterà la conferenza internazionale sul clima, potrebbe essere un'opportunità - ha detto Erdogan - Lo scontro non rende felice nessuno".
Dal canto suo la Russia, ammettendo di trovarsi di fronte a "una sfida senza precedenti" dopo l'abbattimento del Sukoi-24, come ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista che il canale Rossiya 24 manderà in onda questa sera, denuncia la "difficoltà a determinare la prevedibilità delle mosse di Erdogan". I danni inferti alle relazioni bilaterali fra i due Paesi "saranno difficili" da riparare, le dichiarazioni in arrivo da Ankara, che dice di essere pronta a considerare come un atto di aggressione l'eventuale abbattimento di suoi aerei in Siria, sono bollate come "teatro dell'assurdo" ("come qualificare allora quello che è accaduto al Sukoi?"). Peskov, come si legge negli stralci dell'intervista diffusi da Interfax, dice di voler scongiurare scenari "più apocalittici", come l'eventuale blocco da parte della Turchia dei diritti di navigazione o di altri incidenti suoi cieli della Siria: "I piloti russi sono protetti da nuove minacce, il sistema di difesa aerea è stato installato" (gli S-400).
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